La Salernitana è la squadra protagonista della puntata settimanale di “Offside Racism”, il programma di Rai Kids che fa raccontare il calcio giovanile direttamente a chi lo pratica. Protagonista di questo appuntamento è Daniel Saponara, 18 anni, attaccante della Salernitana. Queste le parole del giovane granata: "Nel pallone ci vedo tutta la mia vita. Non saprei che fare. È uno stile di vita, ci devi crescere sin da piccolo. La mia passione per il calcio è nata a 5 anni, quando giocavo nella scuola calcio del mio paese, Albanella, dove vivo. Ci sono stati due momenti significativi: il primo all'età di 13 anni quando mi sono trasferito da Salerno a Parma e poi il secondo quando sono tornato a 17 anni. Il mio ruolo è attaccante ma quando sono andato a Parma ho giocato da esterno sinistro, tornato a Salerno mi hanno spostato da punta e mi trovo bene. L'attaccante ha un grande valore in una squadra, ha il peso di fare gol, di essere concreto e determinato, fare raccordo con la squadra e venire incontro. Non è solo fare gol ma bisogna aiutare anche la squadra. L'azione più bella l'ho realizzata alcune settimane fa, un gol in rovesciata contro l'Imolese. Lo sognavo da piccolino fare un gol così. Ho fatto vincere 1-0 la squadra e mi sono sentito ancora più realizzato. C'erano anche i miei genitori sugli spalti, è stata una gioia incontenibile. Il mio punto di forza è la tecnica oltre alla rapidità, non essendo molto strutturato fisicamente. Credo di avere anche testa, che fa il 50% di un calciatore. Uno dei difetto che ho è che mi arrabbio facilmente perchè odio perdere, soprattutto con me stesso quando vedo che inizio a sbagliare e mi innervosisco, è una cosa che devo migliorare. Giocare in una squadra per me significa avere rispetto dei compagni, come se fosse una seconda famiglia, dobbiamo essere uniti e ci deve essere aiuto reciproco e sacrificio. Con l'allenatore ho un rapporto sincero, ti aiuta a giocare meglio, a capire in cosa migliorare, ti dice quando ti apprezza mentre quando mi arrabbio mi rimprovera di stare calmo o cerco di non farlo vedere e mi tengo tutto dentro, cercando di sfogarmi sul campo. È bello ed è un onore indossare la maglia della Salernitana perchè è la squadra della mia città, dove sono nato. Ho indossato anche la maglia della nazionale under 15, è stato bello perchè è un privilegio, non tutti possono indossarla. Per il calcio ho fatto tanti sacrifici, il primo a 13 anni quando sono andato via di casa, è difficile abbandonare la famiglia per 2-3 anni. Ti toglie poi molto tempo per gli allenamenti, devi mangiare bene, riposare il giusto. Quando una cosa ti piace però la fai. Ho pensato di mollare tutto quando ho avuto una serie di infortuni al flessore, dopo il secondo mi è crollato il mondo addosso. Grazie alla mia famiglia, che mi è stata vicina, ho deciso di non mollare e continuare su questa strada. Il mio migliore amico è mio fratello, mi ha visto crescere e da piccoli giocavamo insieme. Poi c'è Gabriele, ci conosciamo da 4-5 anni e abbiamo legato molto. Sono le due persone più importanti. Oltre al calcio ho anche la passione per la musica, soprattutto il rap napoletano e mi piacerebbe fare anche il barbiere, ho questa passione sin da piccolo. Il calcio mi sta insegnando ad avere rispetto per tutti, aiutarsi e avere disciplina. Per il razzismo è frutto dell'ignoranza, è inutile offendere una persona come noi. È una cosa dovuta anche alla frustrazione di una sconfitta, l'avversario è più forte e tu vai contro alcuni calciatori. È una cosa che dovrebbe scomparire in tutti gli sport. Mi mette tristezza vedere calciatori come Boateng o Balotelli calciare il pallone contro i tifosi dopo aver ricevuto un insulto. Non riesco a pensare a quanto si sentano umiliati, c'è chi reagisce in questo modo e chi si tiene tutto dentro, che è ancora peggio. Il mio obiettivo calcistico è diventare un professionista, vincere qualcosa in Serie A o ancora di più una Champions o un Mondiale. Il giocatore più forte e importante secondo me è Messi, il mio idolo. Nella Salernitana invece è Giulio Maggiore. La carattersitica principale è l'intelligenza, che fa il 50% di un giocatore".

Sezione: News / Data: Sab 25 marzo 2023 alle 11:30
Autore: Lorenzo Portanova
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