Dal premio di miglior portiere della categoria al poco gratificante ruolo di separato in casa. Nel mezzo tante emozioni, qualche parata decisiva e miracolosa (su tutte quella in casa contro il Verona che fece esplodere l'Arechi, senza dimenticare i rigori col Venezia), alcuni errori incomprensibili (Benevento, Empoli) e un rapporto particolare con la piazza. Oggi in tanti gli manifestano affetto e stima sui social, in passato stava quasi per chiedere di andar via a causa di una vile aggressione all'esterno dell'Arechi a poche ore di distanza da una sfida decisiva per la salvezza. Alessandro Micai, a Salerno, non si è fatto mancare davvero nulla e, dopo l'infortunio di Belec, in cuor suo ha sperato almeno in una chiacchierata informale con lo staff tecnico. Mister Castori, però, stabilì le gerarchie tra i pali e nel gruppo sin dal primo giorno di ritiro e un dietrofront, anche parziale, poteva minare l'equilibrio del gruppo e di un ragazzo come Adamonis che ha aspettato la sua chance conquistando la fiducia di tutti. Altre destinazioni non sono mai state prese in considerazione, anche perchè in fondo offerte concrete non ne sono mai arrivate se non quella del Genoa che, sulla base della trattativa per Curado e Calò, lo avrebbe dirottato in prestito ad una formazione svizzera seguendone con interesse il percorso di crescita. A giugno si tireranno le somme, possibile che torni a Bari o che Claudio Lotito, dopo la cessione di Strakosha, possa dargli spazio alla Lazio come dodicesimo. Ad oggi, però, il "leone in gabbia" (come si è definito sui social) è relegato al ruolo di quarto portiere e ieri, su Instagram, ha scritto quanto segue: "“Un portiere trascorre più tempo a terra o in volo che in piedi… è questa la vita che abbiamo scelto. Lì, da soli, a difesa di qualcosa. Ti tireranno contro palloni, insulti, schiaffi, ma tu da lì non ti muovi perché è la vita che hai scelto. E di quella vita io, nonostante tutto, ne sono follemente innamorato”

Sezione: News / Data: Lun 01 marzo 2021 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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