La rabbia, l’orgoglio, i sogni e la realtà. C’è di tutto un po’ in questo Pordenone-Salernitana dall’etichetta, scontata e però non banale, d’«ora o mai più» per i granata se vogliono davvero dare l’assalto al secondo posto. È un’impresa complessa ma possibile, anche dopo la sconfitta dell’Arechi con il Monza. Ché, si sa, con i “se” e i “ma” non si fa la storia, e allora la furia, il rimpianto e i “perché” meglio trasformarli in una reazione forte, forse decisiva. Un blitz granata, alle due del pomeriggio di oggi a Lignano Sabbiadoro, terrebbe viva la speranza d’una clamorosa promozione diretta in serie A perché intanto in Brianza arriva il Lecce e una delle due concorrenti si fermerà, con il rischio che frenino entrambe se dovesse finire in pareggio. Per la squadra del cavalluccio sarebbe un’occasione gigante, all’alba d’un doppio turno finale contro un avversario magari già promosso, l’Empoli, e un altro probabilmente retrocesso, il Pescara. Gli indizi d’appena due allenamenti svolti, nella terra di mezzo di questo tour de force senza respiro, fanno immaginare un cambio di sistema di gioco. La Salernitana, cui manca solo lo squalificato Veseli, oggi dovrebbe andare di 4-4-2, ritrovando Djuric in avanti e affiancandogli probabilmente Gondo, che cavalca l’onda di tre gol nelle ultime due partite. Il sacrificato sarebbe Tutino. Per il resto, il passaggio alla difesa a quattro “abbasserebbe” a terzini puri Casasola e Jaroszynski, mentre Bogdan e Gyomber comporrebbero la coppia centrale davanti a Belec. Sulle ali avrebbero una chance dal 1’ sia Kupisz che Kiyine (favorito su Cicerelli), mentre lì nel mezzo Capezzi e Di Tacchio dovrebbero esser confermati ma scalpita Coulibaly, ch’è un recupero prezioso e potrebbe togliere il posto addirittura al capitano ch’è il diffida da un po’.

Sezione: News / Data: Mar 04 maggio 2021 alle 11:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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