Inizia la settimana che porterà la Salernitana ad affrontare la Lazio degli ex Lotito e Fabiani. Una partita fondamentale per le sorti del campionato della Bersagliera, rimasta l'unica squadra professionistica italiana a non aver vinto ancora una partita. La società ha assicurato piena fiducia a Inzaghi e investimenti nel mercato di gennaio a cui però bisogna arrivare ancora in corsa per la salvezza. Per arrivare in una posizione tale occorre quindi iniziare a fare punti e a vincere le partite. Il calendario da questo punto di vista non aiuta visto che i campani dovranno affrontare cinque big nelle ultime sette partite del girone d'andata (Lazio, Fiorentina, Atalanta, Milan e Juventus), più la sorpresa Bologna. 

La Salernitana però è in una situazione tale da non poter permettersi di fare troppi calcoli in base agli avversari di turno, serve fare punti e farne di più possibili. Solo pochi mesi fa questa squadra (rimasta pressochè identica) riusciva a fermare tutte queste squadre che saranno ora sul suo cammino. Il calcolo è possibile però farlo su quanti punti potrebbero servire per arrivare alla salvezza, negli ultimi due campionati ne sono bastati 31, la media considerando tutte le stagioni a 20 squadre con tre retrocessioni è intorno ai 35, ne servirebbero quindi ancora una trentina, cosa ancora fattibile a 26 giornate dalla conclusione, una media di poco oltre il punto a partita.

Oltre a ritrovare lo spirito, l'umiltà, la condizione fisica, il coraggio e il gruppo serve anche un'Arechi che torni a ruggire come nei tempi migliori, come solo il principe degli stadi sa fare quando la squadra ne ha bisogno. La società da questo punto di vista è venuta incontro abbassando i prezzi anche se la risposta finora è stata tiepida. Lo stadio granata deve però tornare ad essere un fortino, nel girone di ritorno ci saranno molti scontri diretti da giocare in casa e la Salernitana non può permettersi altri passi falsi, prima di allora però c'è da gettare il cuore oltre l'ostacolo, a cominciare dalla sfida con la Lazio. 

L'obiettivo quindi è doppio, con il secondo subordinato al primo: rimanere agganciati al treno salvezza per poter rinforzare la squadra a gennaio in tutti i reparti, correggendo gli errori commessi in estate, tra una difesa che non è stata rinforzata a dovere nonostante sia un colabrodo da oltre un anno e un centrocampo ai minimi termini (non si può fare un campionato di Serie A con quattro centrocampisti di ruolo più due trequartisti adattabili) oltre al fatto di essersi affidata in attacco esclusivamente alla vena realizzativa di Dia, che resta sul mercato e in bilico. In caso di cessione i granata avrebbero un tesoretto da poter investire e con cui rinforzare ulteriormente la squadra, che perderebbe però il suo miglior calciatore. In caso contrario sarebbe riconfermato il bomber ma con meno margini di movimenti in sede di mercato. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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