Doppio ex della sfida in programma questa sera allo stadio Arechi, il centrocampista Franco Signorelli ha presentato così ai nostri microfoni la gara tra Salernitana e Spezia che sarà determinante per le sorti dei granata: "La credibilità è sempre molto importante all’interno di un gruppo, per lo Spezia sarebbe un grande segnale di autostima fare punti a Salerno in una situazione d’emergenza. Non verranno a fare una passeggiata, il terzo posto dà consapevolezza e mette pressioni a tutte le avversarie. Ovviamente la Salernitana ha una rosa competitiva e sarà osso duro, ma guai a sottovalutare lo Spezia pensando venga lì a regalare punti. Ha dimostrato di essere una grande squadra, non a caso si giocherà il terzo posto. Interessante anche la sfida tra le panchine, ci sono storie di allenatori completamente diverse. Da un lato un maestro come Gian Piero Ventura, con un curriculum di alto livello che non può essere messo in discussione da nessuno. Dall’altro un tecnico come Italiano che, al netto dell’età, sta dimostrando di essere preparatissimo e ha una gran voglia di dimostrare il suo valore attraverso idee innovative. Nel calcio l’esperienza conta tantissimo, ma non è il requisito fondamentale. Ad Empoli vincemmo il campionato con Sarri in panchina, fino a quel momento il mister non aveva lottato mai lottato per traguardi di quel livello”.

Inevitabile aprire l'angolo dei ricordi: “Il mio primo anno a Salerno è stato positivo, con Bollini eravamo riusciti a centrare la zona playoff e mi ero ritagliato il mio spazio. Con Colantuono è cambiato tutto, sia in classifica sia a livello personale. Si sarà legato al dito qualche discussione, ma ho sempre rispettato la sua persona e le decisioni che prendeva. Nel ritiro successivo pensavo di poter essere fondamentale, avevo fatto la serie A e non mi aspettavo un trattamento del genere. Mi ritrovai fuori rosa tre giorni prima della partenza, ma fa parte del gioco e si va avanti". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 31 luglio 2020 alle 17:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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