«E’ partita male tutta la stagione e con i vari rattoppi anche di gennaio non si poteva pretendere di andare molto lontano. Sono campionati che iniziano in un modo e che è anche impossibile cercare di aggiustare». Parole di un direttore sportivo esperto e conosciutissimo come Giuseppe Cannella che ha dato tanto al calcio e che potrebbe tornare in pista, come si dice in gergo, quanto prima per la sua indiscussa esperienza ed anche come profondo conoscitore di calciatori.
Ma era un altro calcio quello di un tempo, della seconda metà degli anni 90 quando era a Salerno come DS, Peppe? Una piccola pausa, poi attacca «Sì, si Può dire che sono d’accordo con te con direttori sportivi come Corvino, Angelozzi, Sartori e tanti altri ancora che hanno fatto le fortune delle squadre nelle quali hanno lavorato con calciatori di spessore. E con loro dico lo stesso maestro Walter Sabatini che quando è arrivato Salerno chiamato dal presidente Iervolino qualche mese fa non è riuscito ad incidere, con calciatori che ha portato, sulla ripresa della Salernitana che, purtroppo, era ed è rimasta ultima in classifica»
Ma perchè, secondo te Peppe ?
«Guarda Sabatini è un grande direttore bravissimo, doti che ha dimostrato di avere in tanti anni di esperienza a costruire ma non a rimediare, a tamponare, a mettere le pezze come si dice. Era ovvio che tutto ciò potesse accadere e forse ha capito troppo tardi le difficoltà che poteva incontrare . Ci sono regole nel calcio che vanno rispettate»
Ma partiamo dall’inizio. Come mai questa Salernitana sta disputando un campionato che, probabilmente, nessuno si aspettava dopo la bella salvezza arrivata al termine della scorsa stagione?
«Ci sono state tante cose che non sono andate per il verso giusto. I tanti contrasti tra Sousa e il diesse, anche la mancanza di comunicazione tra i due con un tecnico che, credo, ha mollato ed il presidente che secondo il mio punto di vista doveva prendere in mano la situazione dopo quel famoso colloquio del portoghese con il Napoli e fargli capire anche l’umore di una piazza che conosco bene ed è sempre legatissima ai colori granata»
Anche la questione Boulaye Dia è stata sottovalutata pesando tantissimo nel contesto della stagione. Sei d’accordo ?
«Certamente confermando l’ex calciatore del Villareal si doveva rafforzare il reparto avanzato che, non dimentichiamolo, con lo stesso Dia che aveva realizzato ben 17 gol. Aveva Piatek al suo fianco che gli dava quella sicurezza in fase offensiva e poi anche rinforzare altri reparti tra cui la difesa ed il centrocampo che nella massima serie diventa una condizione importante. Dunque anche tanti errori che penso il direttore sportivo poteva evitare di fare perchè poteva portare in maglia granata calciatori giovani di altre squadre della massima serie che potevano davvero dare tanto alla Salernitana nel corso di questa stagione»
Poi non c’è stato quel rilancio che questa eccezionale tifoseria si aspettava ed ora la squadra langue in fondo alla classifica con soli 15 punti in 32 gare
«Guarda capisco in questo momento anche l’uomo Iervolino, un presidente che si sente amareggiato ma anche tradito, consentimi,dopo tre anni continui in serie A. Dopo tante cose belle che non vanno assolutamente dimenticate un valido e brillante imprenditore come lui che ha investito tanto ha voglia, ne sono convinto, di ripartire. Ma in lui deve ritornare l’entusiasmo anche giocando in serie B.
Retrocessione quasi annunciata nel corso della stagione, bisogna ammortizzare i costi iniziali che sono tanti ma penso che debba rigenerare tutto l’ambiente. Ricordo che nella stagione in cui sono stato a Salerno come diesse l’allora patron Casillo, parliamo della stagione 1998 – 1999 mi disse di cambiare tutto ed è ciò che feci cambiando le situazioni. Ed anche perchè, ripeto, facendo così questa società riuscirà a risalire subito in quel campionato che questa città e questa tifoseria meritano»
Intanto si devono ancora giocare sei gare di campionato, Cannella. Con che spirito scenderanno in campo i calciatori fin dalla partita di domenica contro la Fiorentina?
«Un grande allenatore come Zeman diceva sempre che al peggio non c’è mai fine. Dunque a questa tua domanda rispondo che oggi ad ogni partita questi calciatori devono essere orgogliosi di giocare con la maglia della Salernitana. E’ vero che lo spirito non è quello giusto. Hanno cambiato quattro allenatori, pensano probabilmente già anche alla prossima stagione.
Ma bisogna migliorare questa classifica, cercare di frenare anche l’emorragia di gol che subiscono e che nessuno dei quattro che sono arrivati ha cercato di mettere fine. Lasciami dire che magari dopo Sousa avrei preso un tecnico come Gianpaolo o Ballardini che ti potevano assestare la fase difensiva davvero catastrofica. Ora c’è Colantuono, la soluzione interna che, si spera, possa migliorare lo stato di cose»
Il futuro di Peppe Cannella potrebbe ripartire, magari, proprio da Salerno con l’accoppiata con Eziolino Capuano, attuale allenatore del Taranto in serie C. Cosa ne pensi?
«Sarebbe bellissimo per me che amo questa città e questa piazza. E’ come portare un bambino a Disneyland per la prima volta. Io amo il calcio che rappresenta il mio lavoro. E credo di aver dato davvero tanto ed anche di essere stato ripagato con la scoperta di tanti calciatori. Mi dici di Capuano che caratterialmente è come il maestro Sabatini ed è un mostro tatticamente parlando. Ma anche per lui parla la sua lunga storia calcistica», conclude Cannella.
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