La rivoluzione estiva e i problemi fatti registrare al momento dell'iscrizione al campionato di Serie B avevano fatto ipotizzare che la stagione del Chievo dopo la retrocessione sarebbe stata tutt'altro che semplice. Sia per un progetto tecnico da rinnovare, sia per l'ovvio adattamento di un club che, seppur piccolo, negli ultimi 20 anni ha giocato in B appena in due occasioni. Per questo motivo l'andamento è stato claudicante, discontinuo, sempre alla ricerca di una quadratura del cerchio che tarda ad arrivare. E sulla stessa falsariga è iniziato anche il 2020. Due vittorie, di cui l'ultima ieri con un rigenerante 2-0 sulla Salernitana, e altrettanti pareggi contro Pisa ed Empoli. Brutto lo stop interno di tre settimane fa al Bentegodi contro il Venezia. In attesa che i tanti giovani scelti da Sergio Pellissier inizino a sbocciare al Chievo non resta che appigliarsi ai suoi "vecchi": Giaccherini, Meggiorini, Cesar, Djordjevic e Frey, giusto per citarne alcuni, sono dunque chiamati a fare gli straordinari anche nella volata finale della stagione. Occhi puntati anche su Michele Marcolini. Un cambio di registro passa anche dal suo lavoro.

Sezione: News / Data: Mer 19 febbraio 2020 alle 20:30
Autore: TS Redazione
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