Tifosi granata, è arrivato il momento. Quello che tutti stavamo aspettando e temendo allo stesso tempo. Domenica si decide tutto, e non possiamo permetterci di guardarla dalla televisione o di restare fuori dall'Arechi a protestare. E’ il momento della verità, quello che separa i veri tifosi da chi abbandona la nave al primo scoglio.

Sì, lo sappiamo tutti. La situazione è drammatica. Il 2-0 di Genova brucia ancora, brucia come il sale sulle ferite di chi ha visto la propria squadra del cuore troppo timorosa e prudente al cospetto dei trentamila blucerchiati in festa. Otto dei nostri ragazzi sono ancora debilitati dall'intossicazione alimentare che ha devastato il gruppo alla vigilia della partita più importante dell'anno. Il morale è sotto i tacchi, e persino la Lega sembra remare contro, come sempre accade quando si tratta della Salernitana.

A Genova, sulla sponda blucerchiata, già stappano lo spumante. Per loro la salvezza è nel sacco, la pratica è chiusa, la Salernitana è già in Serie C. Ma come diceva il grande Trapattoni: "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco". E noi granata sappiamo bene che il calcio è fatto di miracoli, di rimonte impossibili, di serate che restano scolpite nell'eternità.

LA FORZA DEL POPOLO GRANATA

Il calcio non è solo tecnica e tattica, fratelli miei. Il calcio è passione, è cuore, è quella spinta che arriva dagli spalti e trasforma undici uomini in eroi.

Domenica scorsa abbiamo visto cosa può fare la passione: trentamila sampdoriani hanno spinto la loro squadra verso la vittoria. Ma noi, noi non siamo da meno! Anzi, siamo di più! Siamo la gente che non si arrende mai, che ha nel DNA la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta, che sa trasformare la disperazione in forza, la rabbia in energia pura.

IL DODICESIMO UOMO

So che molti di voi sono amareggiati. So che c'è chi pensa di protestare fuori dall'Arechi invece di entrare, e li capisco. So che la delusione è tanta, che la rabbia verso società e giocatori è comprensibile. Ma domenica non è il giorno della protesta, fratelli granata. Domenica è il giorno della battaglia finale.

I nostri ragazzi, per quanto provati e indeboliti, hanno bisogno di noi. Hanno bisogno di sentire che dietro di loro c'è un popolo intero, che ogni loro tocco di palla è accompagnato dal nostro incitamento, che ogni loro corsa è sostenuta dalla nostra voce. Hanno bisogno di sapere che non sono soli in questa impresa.

L'Arechi deve diventare una bolgia. Deve tremare dalle fondamenta. Deve far paura agli avversari già dall'ingresso in campo. Dobbiamo essere noi, con la nostra passione, a trascinare i giocatori oltre i loro limiti, oltre la stanchezza, oltre la paura.

I MIRACOLI ESISTONO

La storia del calcio è piena di miracoli impossibili. Il Liverpool che rimonta il Milan nel 2005 sotto di tre gol all'intervallo. Il Leicester che vince la Premier League. La Grecia che trionfa agli Europei 2004. Il Montpellier che supera il più quotato Paris Saint-Germain e vince il titolo francese nel 2012.

Ma noi non dobbiamo andare così lontano. Noi abbiamo la nostra storia di rimonte impossibili, di salvezze ottenute all'ultimo respiro, di serate magiche in cui l'Arechi si è trasformato in una cattedrale del calcio. Domenica può essere una di quelle serate. Può essere la serata che i nostri figli e i figli dei nostri figli ricorderanno per sempre.

L'ULTIMA CHIAMATA

Tifosi Granata domenica l'Arechi vi aspetta. Lasciate fuori l'amarezza e la rabbia. Portate solo l'amore per questi colori, la fede incrollabile in questa maglia, la certezza che insieme possiamo compiere l'impossibile.

La Sampdoria si aspetta di trovare un Arechi dimesso, rassegnato, sconfitto. Dobbiamo dimostrare loro, e al mondo intero, che si sbagliano. Che quando la Salernitana chiama, il suo popolo risponde. Sempre. Anche quando tutto sembra perduto. Soprattutto quando tutto sembra perduto.

Domenica non giochiamo solo per rimanere in Serie B. Giochiamo per l'orgoglio di una città, per la dignità di un popolo, per dimostrare che la passione può vincere su tutto. Giochiamo per noi stessi, per poter dire: "Io c'ero, quando la Salernitana ha compiuto il miracolo".

Domenica l'Arechi deve essere un mare granata, un vulcano di passione, una fortezza inespugnabile.

Non mancate. La storia vi aspetta.

Sezione: News / Data: Sab 21 giugno 2025 alle 12:00
Autore: Giovanni Santaniello
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