Direzione complessivamente sufficiente quella del signor Fourneau della sezione di Roma che, per la seconda volta in carriera, si ritrova a dirigere un derby della Salernitana dopo quello del 2017 vinto in rimonta contro l’Avellino. Una gara non semplicissima, ricca di falli da parte degli ospiti e con tanti episodi da moviola che proviamo ad analizzare nel dettaglio. 180 giri di lancette e padroni di casa già in dieci uomini. Lancio lungo di Provedel all’indirizzo di Canotto, intervento nettamente in ritardo di Aya che, impossibilitato ad intervenire per anticipare l’attaccante gialloblu, lo strattona visibilmente impedendogli di involarsi verso Micai. Chiara occasione da rete e cartellino rosso inevitabile: Migliorini era troppo arretrato e non avrebbe mai potuto recuperare, nemmeno con uno scatto alla Bolt. Tempo cinque minuti e stesso provvedimento disciplinare per Lamin Jallow. Il gambiano, non nuovo a questi comportamenti irriguardosi all’indirizzo del direttore di gara, ha proferito alcune espressioni irriguardose rivolgendosi soprattutto al quarto uomo. Nessuna protesta da parte della Salernitana e del tecnico Gian Piero Ventura, convinto che la decisione di Fourneau fosse la più giusta. Due le giornate di squalifica: considerando il rosso diretto e la gravità delle frasi poteva andare anche peggio, la dirigenza non dovrebbe fare ricorso e potrebbe decidere di multare il calciatore. Primo, vero errore intorno al 40′ del primo tempo: brutto intervento da dietro di Forte su Di Tacchio, nemmeno cartellino giallo. In realtà ci poteva stare anche un “arancione”, dal momento che il fallo è intenzionale e non c’era nessuna possibilità di prendere il pallone. Nella ripresa vibranti proteste degli ospiti per la mancata concessione di un calcio di rigore e, in effetti, è un episodio molto molto controverso. Akpro commette l’unico sbaglio della partita e si fa saltare da Elia, lo strattona e il giocatore cade in piena area. L’arbitro ha fischiato punizione e ammonito il centrocampista granata commettendo, di fatto, tre errori in uno. Se c’è fallo è in area e bisognava dare il penalty. In realtà le immagini mostrano chiaramente che Elia incespica da solo e accentua visibilmente la caduta non appena viene sfiorato da Akpro. Poteva essere simulazione, in quel caso è ingiusto anche il provvedimento disciplinare. “Lo hai ostacolato con il gomito” sembra spieghi Fourneau (e in questo caso è giusto non dare rigore, la presunta e veniale gomitata avviene un metro fuori area), mentre l’osservatore Copelli prende nervosamente appunti in tribuna. Equa la distribuzione dei cartellini: in totale ben sette per la Juve Stabia, quasi tutti procurati da Gondo. Altra nota a margine: all’85’ azione pericolosa degli ospiti conclusa con un destro di Canotto deviato in corner da Micai. La ripartenza, però, nasce da un evidente fallo di mano a metà campo di Calò. Ad ogni modo, per la personalità dimostrata e il coraggio in alcune scelte, il 6 in pagella è abbastanza meritato.

Sezione: News / Data: Sab 04 luglio 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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