La tifoseria e l'intera città sono in attesa di conoscere il nome del tecnico che raccoglierà l'eredità di Ventura e che si siederà, dunque, sulla scottante panchina della Salernitana. Sono numerosi i nomi che si rincorrono sia nei bar della città che nelle varie trasmissioni televisive. E a un certo punto è venuto fuori anche il nome di Delio Rossi, l'uomo della seconda promozione in Serie A. Una suggestione, un sogno o quant'altro? Tra i tanti candidati ci sono tre nomi che i tifosi granata ben conoscono. Roberto Breda, grande bandiera della storia della Salernitana con anni e anni passati a dirigere il centrocampo granata, ha sfiorato la promozione in Serie B nell'ormai lontano 2010-11. Fabrizio Castori, che quest'anno è andato davvero a un passo dal miracolo salvezza del Trapani (e si deve ancora attendere il responso del reclamo dei siciliani) è stato uno dei protagonisti del tormentato 2008-09. Stefano Colantuono, che ha chiuso il 2017-18, subentrando a Bollini, e ha soltanto iniziato il 2018-19 prima delle dimissioni. I tre sono stati messi a confronto con il rendimento tenuto quest'anno da Ventura che ha chiuso decimo, a una vittoria dai playoff.

ROBERTO BREDA Trevigiano, 51 anni a ottobre, secondo granata di sempre, superato soltanto da Luca Fusco, ha allenato la Salernitana nel tormentato 2010-11 con la squadra a lottare per la promozione e con la società in piena crisi con anche ben cinque punti di penalizzazione. Breda è riuscito comunque a conquistare il quarto posto e a sognare la Serie B ai playoff: 1-1 e 3-1 all'Alessandria (di Maurizio Sarri), ma 0-2 e 1-0 in finale contro il Verona. Nelle 38 panchine di quella stagione Breda ne vinse giusto la metà, 19, con un rendimento complessivo di 1,74 punti a partita. In carriera ha allenato Reggina, Vicenza, Latina, Ternana, Entella, Perugia e Livorno. Vanta 259 panchine nei suoi 9 tornei di serie B: 88 vittorie, 87 pari e 84 sconfitte.

FABRIZIO CASTORI Marchigiano, 65 anni compiuti a luglio, è arrivato a Salerno nell'estate del 2008, ma quella stagione è stata particolarmente complicata per la panchina granata: dopo le sue prime 17 panchine, con 19 punti conquistati, l'esonero, ma il ritorno in sella dopo le sole cinque panchine di Bortolo Mutti (una sola vittoria) per altre 12 giornate, con 14 punti, prima di lasciare definitivamente la panchina a Fabio Brini. In 29 panchine ben 14 sconfitte, come dire un ko quasi ogni due partite, con un rendimento di 1,14 punti a partita. Nella sua ormai lunga carriera, Castori ha allenato ben 14 squadre diverse con anche le 33 panchine nella Serie A 2015-16 con il Carpi e ben 15 stagioni in Serie B con più di 400 panchine e con la promozione del 2015 alla guida del Carpi.

STEFANO COLANTUONO Romano, 59 anni a ottobre, vanta 39 presenze sulla panchina granata, più di un intero torneo, ma divise tra la seconda metà del 2017-18, subentrando a Bollini e chiudendo la stagione in dodicesima posizione, e i primi mesi dall'anno dopo con 15 panchine caratterizzate dal cinque, il numero di vittorie, pareggi e ko. Il bilancio non è stato entusiasmante con un rendimento di 1,24 punti a panchina. In carriera Colantuono ha allenato nove squadre diverse conquistando le promozioni in Serie A con l'Atalanta sia nel 2005-06 che nel 2010-11. In otto tornei cadetti quasi trecento (281) panchine con un discreto numero di vittorie (125). Vanta 7 tornei di Serie A con ben 203 panchine.

GIAN PIERO VENTURA 14 vittorie, 10 pareggi e 14 sconfitte sono il rendimento (1,37 punti a partita) di Ventura a Salerno. Per il 72enne tecnico genovese questo torneo cadetto che si è appena concluso è stato il tredicesimo. Sono 411 le sue panchine in serie B con le promozioni con il Lecce nel 1997, con il Cagliari nel 1998 e con il Torino nel 2012. Sono 10 i suoi massimi campionati con 280 presenze in panchina. Oltre alle sue 16 presenze sulla panchina della Nazionale Italiana.

Sezione: News / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 19:30 / Fonte: il Mattino
Autore: TS Redazione
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