Rialzare la testa è l’imperativo della Salernitana, alla ricerca di tranquillità per mettersi alle spalle una crisi da tre sconfitte di fila. Nel chiuso del quartier generale del Mary Rosy e su un prato inzuppato d’acqua a causa dei violenti scrosci di pioggia, Fabrizio Castori rivolta come un calzino la sua rosa alla ricerca della formula giusta per la sfida di sabato all’Arechi contro il Pescara. Il primo passo, quello del ritiro per ricomporre i cocci di una squadra apparsa abbattuta dopo il pokerissimo del Castellani, è stato fatto. Ora è tempo di valutazioni importanti sul tema formazione. In primis il modulo. Anche nelle prove pre-Pescara si viaggia verso la riconferma del 3-5-2. E poi ci sono i dilemmi di formazione, con la posizione di mezzala sinistra, rimasta spoglia a causa della squalifica di Andrè Anderson, che spalanca le porte a un casting. Perché, per sostituire il brasiliano in termini di qualità, l’unico in grado di raccogliere il testimone è Emmanuele Cicerelli. L’esterno offensivo, adattato nella posizione di interno sin dallo scorso ritiro estivo, spera in una chance per lasciare il segno dopo un periodo tutt’altro che felice. Il numero 10 granata però potrebbe rappresentare una variante tattica anche a gara in corso, con il passaggio al 4-4-2 che permetterebbe di sprigionare la corsa e la qualità dell’ex Foggia. Riflessioni, appunto, dettate anche dal tignoso Pescara di Roberto Breda pronto a schierarsi a specchio confermando il 3-5-2. Una scelta che potrebbe spingere Castori a perseguire sulla strada della compattezza, qualità che farebbero perdere terreno a Cicerelli e favorirebbero il duello tra Capezzi e Schiavone.

Sezione: News / Data: Gio 21 gennaio 2021 alle 10:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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