Il dibattito di queste ore si sta concentrando sul modulo. Nel 4-3-3 di Martusciello la punta centrale, ad esempio Wlodarczyk, finisce per restare paradossalmente isolata se non c’è verticalità. "Ho tre punte centrali con caratteristiche diverse", ripete spesso il tecnico dei granata. Ma Torregrossa nella sua carriera ha giocato quasi sempre accanto ad un’altra punta.

Nel Brescia di Corini aveva Donnarumma o Balotelli, l’anno prima Donnarumma o Cortesi, nel Trapani di Cosmi aveva Montalto, nel Brescia di Brocchi aveva Caracciolo. Due anni fa, invece, nel Pisa, D’Angelo adottava a volte il 4-3-2-1 e Torregrossa aveva alle spalle due rifinitori, ma in altre occasioni era lui a giocare sulla trequarti a ridosso della prima punta.

Insomma, non si capisce perché ciò non possa accadere nella Salernitana, ipotizzando un 4-4-2. In occasione delle due vittorie in rimonta dei campani, contro Cittadella e Sampdoria, è accaduto esattamente questo nel finale: un 4-2-4, che poi si può leggere anche come 4-4-2.

Insomma, un pizzico di elasticità in più in questa fase di crescita della compagine granata potrebbe essere utile, anche perché, se sei monocorde, gli avversari ti studiano e ti bloccano. Torregrossa ha bisogno di dialogare con un compagno e Wlodarczyik di essere servito.

Sezione: News / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 11:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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