Catania primo in classifica senza aver preso gol in casa in questi primi tre mesi di campionato, con panchinari allo stesso livello dei titolari. Il Latina, che la Salernitana non riuscì a battere domenica scorsa, prende tre gol dal Siracusa fanalino di coda dopo aver perso anche con il Giugliano e pareggiato 2-2 col Sorrento. Ieri, invece, il Cosenza ha dato 4 palloni al Casarano portandosi a 3 punti dalla Bersagliera e con un organico quantomeno alla pari di quello guidato da Raffaele.

E' vero che la Salernitana deve ancora giocare, ma questi verdetti confermano quanto stiamo cercando di dire a chi si sta esaltando per una prima parte di campionato in cui il cuore del gruppo, la bravura del tecnico e la spinta del pubblico hanno nascosto lacune evidenti e che dovevano essere colmate già in estate. Quando la società avrebbe avuto l'obbligo morale di allestire una corazzata salvo poi chiedere al ds di cedere e di salvaguardare il bilancio. A gennaio non ci sono scuse: un forte difensore centrale, un esterno destro, almeno un centrocampista di interdizione e un attaccante, al massimo un fantasista. Di categoria superiore, senza aspettare che vada via qualcuno e senza ridursi agli ultimi giorni.

La tifoseria ha accantonato misteriosamente ogni forma di civile contestazione, cantando e ballando come se due retrocessioni di fila fossero un insignificante dettaglio. Ma il mantra è sempre lo stesso: "A gennaio ultima chance per acquisire un minimo di credibilità". A Faggiano il compito di non fare come i suoi predecessori, anche a costo di battere i pugni sul tavolo. A oggi risultano già alcune richieste del mister non esaudite o trattative condotte sotto traccia ma che richiedono investimenti. A che gioco stiamo giocando?

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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