La sosta fa decisamente male alla Salernitana. Anche questa volta al ritorno in campo dopo la pausa per le Nazionali, i granata si fanno trovare colpevolmente impreparati e incappano nell'ennesima sconfitta, quello del potenziale ko definitivo. Una partita, quella col Torino, troppo brutta per essere vera da parte di una squadra che dovrebbe sputare sangue nel tentativo di aggrapparsi con le unghie e con i denti alla Serie A. 

Molti degli acquisti di gennaio hanno deluso enormemente, a partire da Fazio. Lungi dal voler crocifiggere il giocatore, certamente l'argentino ha fin qui causato tante reti e la leggerezza sul rigore di ieri è solo l'ultima di una lunga serie. Impensabile vedere certe ingenuità commesse da un giocatore così esperto. Non da meno Mikael, presentatosi a Salerno in evidente sovrappeso contro ogni buona norma di professionalità e rivelatosi un assoluto flop. Sabatini ha commesso degli errori di valutazione evidenti e imperdonabili per un uomo così navigato, ma ha saputo anche fare pubblica ammenda. Tuttavia non ha senso cercare capri espiatori, per lo meno tra i calciatori. Se i nuovi acquisti, pur deludendo, continuano a giocare è evidente che chi siede in panchina non dia garanzie maggiori. Tutt'altro che esente da colpe lo stesso mister Nicola, parso ben lontano dal motivatore del miracolo Crotone e incapace di schierare in campo una squadra equilibrata.

La matematica non condanna ancora la Salernitana, ma ormai la salvezza appare un'utopia. La sconfitta del Cagliari mantiene inalterate le distanze, ma il calendario avanza e il tempo a disposizione va esaurendosi. Difficile pensare che la squadra ammirata nelle ultime quattro partite possa inanellare un filotto di almeno sette vittorie, quelle necessarie per la salvezza. A mancare non sono i numeri, ma i presupposti di gioco, solidità e rabbia agonistica necessari per una simile impresa. Posto che occorrerà dare l'anima nelle restanti nove gare per non avere rimpianti, ma appare chiaro che adesso l'obiettivo principale resta quello di programmare un futuro roseo alla piazza e gettare le basi per una pronta risalita in caso di retrocessione. 

La disfatta di ieri suona ancora più inaccettabile dopo l'appello via social lanciato nei giorni scorsi, che chiamava a raccolta il pubblico dell'Arechi per spingere i granata. I tifosi, ancora una volta, hanno risposto presente nonostante il tempo inclemente, ma la squadra di Nicola è stata l'assente ingiustificata. Una prestazione, quella offerta dalla Salernitana, non all'altezza di un tifo che, comunque vada questa stagione, è stato l'unico vincitore morale. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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