La Salernitana è al lavoro per preparare la sfida con la Fiorentina di questo pomeriggio in un clima a dir poco surreale. Granata ancora a secco di vittorie nel 2024 e incapaci di dimostrare il benché minimo moto d'orgoglio nelle ultime giornate, nonostante i vari avvicendamenti in panchina. Da gennaio, quando ci si aspettava una svolta col mercato di Sabatini, la squadra granata ha racimolato appena 3 punti, un ruolino miserabile che ha avuto come primo effetto quello di svuotare lo stadio Arechi, da sempre il punto di forza della squadra. 

E che non si taccino assolutamente i sostenitori granata di opportunismo. In ballo non ci sono i meri risultati sportivi, ma un insieme di fattori che hanno letteralmente preso a calci la dignità di una piazza da sempre carica di amore per la sua beneamata, capace di starle accanto fino al più dissestato campo di Serie D. Impossibile discutere l'attaccamento alla maglia da parte di un tifo encomiabile, che - da solo, è bene chiarirlo - ha portato alto il nome dei colori in giro per l'Italia, anche in questa sciagurata annata. 

Quello di quest'anno è sembrato davvero un carrozzone sgangherato. Il gruppo granata non è mai stato una squadra e tutt'ora continua incurante a propinare figure barbine, deponendo le armi praticamente già negli spogliatoi. Inaccettabile per un gruppo di professionisti. A questo vanno ad aggiungersi i silenzi societari, il gioco di scarica barile compiuto a più riprese dal patron nelle sporadiche dichiarazioni pubbliche di questi mesi. Nessuna concreta ammissione di colpa, ma, soprattutto, nessuna smentita sulle voci di una cessione societaria e alcuna chiarimento sul futuro del club. Nonostante la squadra sia sul baratro della retrocessione più umiliante della storia della Serie A, non è stata spesa alcuna parola sui progetti di rinascita o sugli investimenti futuri. 

Ed ecco che in appena otto mesi il disastro è compiuto. Il debutto casalingo del 28 agosto scorso contro l'Udinese, con ben 20mila spettatori assiepati sulle gradinate dell'Arechi, sembra appartenere a un'era fa. Negli occhi e nei cuori di quei tifosi c'era la gioia per una stagione, quella passata, da record, e la speranza per un'altra annata sorprendente. Speranze puntualmente infrante pochi mesi dopo. Oggi contro la Fiorentina si rischia il minimo stagionale, probabilmente si andrà infatti al di sotto delle 14mila unità della gara col Sassuolo. 

Anche la pazienza di una piazza calorosa come quella salernitana ha un limite. I tifosi non hanno in alcun modo voltato le spalle a Iervolino, ma meritano senza alcun dubbio che si faccia presto fare chiarezza per l'avvenire. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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