Nonostante la giovane età ha già dimostrato di essere un grandissimo professionista ed un giornalista valido e versatile, capace di trattare ogni tipo di tematica sportiva con competenza. Sempre sul pezzo, sempre sulla notizia. E, lo diciamo con orgoglio, sempre con un occhio di riguardo nei confronti della Salernitana. Perchè, da barese, ha una piccola parte di cuore dipinta di granata. La sua è una storia che merita di essere raccontata, un messaggio anche a tanti ragazzi che fanno sacrifici per coronare i propri sogni. Davide Abrescia ci è riuscito alla grande e con pieno merito e quest'estate è stata una soddisfazione per tutti vederlo negli studi di Sky Sport a parlare di calciomercato. La redazione di TuttoSalernitana ha avuto il piacere di intervistarlo telefonicamente, una chiacchierata a 360° incentrata sulla Salernitana, sulle prossime operazioni in entrata e, in generale, sul campionato di serie A che è appena cominciato. Ecco le sue dichiarazioni:
Salernitana molto attiva in queste ultime due settimane, che giudizio hai del mercato condotto dal tandem Iervolino-De Sanctis?
"Giudizio positivo, pur con la sensazione che manchi ancora qualcosa. Ora l'allenatore dovrà essere bravo a gestire una squadra cambiata radicalmente e con tanti calciatori di valore, che però si approcciano per la prima volta alla serie A. Gli investimenti non sono mancati, la proprietà ha capito che bisognava intervenire in tutti i reparti e, specialmente nelle ultime due settimane, ha dimostrato di avere grande buona volontà e idee chiare. Naturalmente ora la palla passerà al campo e saranno tante le variabili che incideranno nel percorso dei granata".
Qual è il colpo che ti ha meravigliato di più e che ruolo può ritagliarsi questa Salernitana nel campionato di serie A?
"Sono molto curioso di vedere Dia, si tratta di un colpo di blasone. E' arrivato dal Villareal e, pochi mesi fa, segnava in una semifinale di Champions League. Ma devo dire che, per ora, quello che mi ha impressionato di più è stato Vilhena".
Da esperto di mercato e da giornalista attento a tante dinamiche, ci puoi dire se ci sono altre trattative in fase avanzata per la Salernitana e cosa possiamo aspettarci in questi ultimi giorni?
"Sicuramente arriveranno un attaccante e un difensore ma sono convinto che la Salernitana possa tirar fuori dal cilindro a fine mercato il classico colpo a sorpresa. C'è questa trattativa con Daniliuc e so che c'è ancora un interesse concreto per Piatek. Come detto prima, sono certo che la Salernitana abbia ancora qualche cartuccia da sparare e che Nicola avrà a disposizione altri rinforzi di valore".
Panoramica generale sulla serie A. Chi si è mosso meglio tra le squadre che teoricamente lottano per non retrocedere e chi invece, a sorpresa, potrebbe ritrovarsi a lottare per la salvezza?
"Al momento, per quello che si è visto in questi primi 180 minuti, direi che Lecce ed Empoli hanno qualcosa in meno. Sulla carta avremmo messo tutti anche la Cremonese, ma contro Fiorentina e Roma si è vista una squadra viva, ben organizzata e con qualche buona individualità. Occhio al Verona che, a mio avviso, dovrà lottare molto per mantenere la categoria. Estendo il discorso anche al Bologna".
Nicola allenatore determinante da subentrante, dall'inizio invece non è stato mai così decisivo. E' l'anno della svolta anche per il mister?
"Sono d'accordo, anche lui deve andare oltre l'etichetta di chi sa salvare l' "insalvabile". Ora è necessario dare un'impronta ad una squadra che ha costruito lavorando fianco a fianco con la dirigenza e la proprietà. La forza della disperazione ha spinto a fare tanti miracoli, ora invece deve evidenziare il suo marchio ed incidere dalla prima giornata. E' un allenatore chiamato spesso al capezzale di formazioni teoricamente condannate alla retrocessione, ma che poi ha saputo guidare con grinta, determinazione e carattere. Ma ora è tempo di alzare l'asticella, questa opportunità che gli ha dato la Salernitana va assolutamente sfruttata nel migliore dei modi".
"Ogni singolo tifoso non ha idea di quanto possa essere fondamentale per i risultati della sua squadra di calcio, a Salerno la componente dodicesimo uomo fa la differenza". E' la frase di Alessandro Del Grosso, un ex granata. Si scade un po' nella retorica o effettivamente la passione di Salerno è un fattore determinante?
"No, non è retorica. L'aspetto tifo non è decisivo, ma fondamentale. Nessuna piazza ha mai vinto da sola qualcosa, ma è una componente fondamentale. Avere i tifosi al proprio fianco in casa e in trasferta incide tanto, da giornalista e da tifoso ho avuto la possibilità e la fortuna di vivere il clima dell'Arechi ed è un dato di fatto che la gente dia qualcosa in più. C'è grande partecipazione, ogni singolo spettatore è al fianco della Salernitana e questo può incidere notevolmente sul risultato finale. La tifoseria è un fattore determinante, stiamo parlando di una delle migliori curve d'Italia".
Il rischio fallimento, il trust, il 7%, l'avvento di Iervolino a Capodanno, il rigore sbagliato di Perotti e la salvezza nonostante uno 0-4 davanti a 32mila persone. Giornalisticamente e da appassionato di calcio quale momento della scorsa incredibile stagione hai raccontato e vissuto con maggiore curiosità e interesse?
"Racconto due episodi. Anzitutto abbiamo seguito tutti con trepidazioni le sorti della Salernitana quando c'era il rischio fallimento. Avevamo la curiosità di capire come finisse la questione legata a Lotito e al trust. Anche perchè il destino dei granata incuriosiva moltissimi supporters del Bari, ora alle prese con l'enigma De Laurentiis. C'è poi un'altra situazione di cui parlo sempre volentieri: il 22 maggio lo 0-4 interno con l'Udinese, quando a un certo punto tutti i tifosi della Salernitana si sono sintonizzati su Venezia-Cagliari in attesa di notizie positive. Una serata forse irripetibile nella storia, il calcio è veramente bello e speciale perchè può accadere qualunque cosa. Anche che prendi 4 reti in casa davanti a 32mila spettatori, ma ti salvi perchè una squadra già retrocessa ferma sullo 0-0 chi aveva bisogno di un solo gol per restare in categoria".
Infine raccontaci un po' della tua carriera. Sei giovanissimo, ma lavori già per una emittente di livello internazionale come Sky...
"Ho cominciato con tv locali in Puglia e, da qualche mese, ho avuto la possibilità di vivere questo sogno a Sky Sport. Una collaborazione estiva e un ingresso nella squadra mercato che mi ha riempito d'orgoglio. Fino al 4 settembre sarò qui, poi vedrò cosa mi riserverà il futuro. Ma spero di poter vivere altri periodi così belli ed intensi. Mi auguro di essere a Salerno il prima possibile, da barese ho sempre ricevuto una grandissima accoglienza e colgo l'occasione per dire che auguro il meglio alla Salernitana. In bocca al lupo per tutto".
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