Intercettato telefonicamente dalla redazione di TuttoSalernitana, l'ex tecnico della Cremonese Massimo Rastelli ha parlato in generale del campionato di serie B facendo un riferimento anche alla compagine granata: "E' un torneo molto equilibrato, ci sono tante squadre in pochissimi punti e questo renderà tutto molto interessante fino al termine della stagione. Il Benevento ha fatto un campionato a parte e ha meritato assolutamente la promozione, per il resto sarà un'autentica bagarre e non escluso possa esserci la classica sorpresa. Magari sarà promossa una squadra che, ad ora, sembra un po' attardata e che potrebbe avviare una grande rimonta. I risultati di questa prima giornata dopo la sosta confermano che, in un certo senso, si riparte da zero ma che allo stesso tempo i valori vengono fuori. La Salernitana è una di quelle squadre a cui bisogna sempre prestare attenzione, in panchina c'è Ventura che ha deciso di rimettersi in discussione con grande umiltà dopo la parentesi negativa con la Nazionale. Non mi permetterei mai di dare consigli, rispetto troppo il lavoro dei colleghi. Non ha fatto la differenza? Credo che i curriculum non nascano per caso e vadano sempre rispettati, in carriera ha sempre dato un gioco alle squadre che ha allenato e c'è bisogno di un pochino di tempo per sviluppare un progetto interessante. E' ripartito da una grande piazza, lo ha fatto per essere protagonista".

Preferisce non parlare della Cremonese (che lunedì sarà all'Arechi), poi si sofferma su Giannetti con cui ha condiviso la gioia della vittoria del campionato a Cagliari: "Negli ultimi anni ha subito molti infortuni, per chi fa l'attaccante è una componente che conta moltissimo perchè, alla lunga, ti fa perdere anche fiducia in te stesso. Con me ha fatto benissimo, purtroppo la cattiva sorte non gli ha ancora permesso di esplodere definitivamente. Mi sembra che con la Salernitana aveva iniziato bene, con un gran gol col Pescara. Si è fatto male 24 ore dopo ed è stata l'ennesima annata tormentata. Ma resta un ottimo giocatore". In riferimento ai recenti casi Rosina e Cerci, chiediamo al mister perchè oggi un grande calciatore preferisca giocare pur con palesi difficoltà tutelando quasi esclusivamente l'aspetto economico: "Non entro nel merito dei due giocatori, parlo in generale e in base alla mia esperienza. Per fortuna sono arrivato a 40 anni con un fisico integro e tanto entusiasmo, mi sono tolto delle belle soddisfazioni vincendo campionati da protagonista. Quando mi sono infortunato, tuttavia, ho capito che non potevo più incidere come una volta e ho preferito appendere le scarpette al chiodo per iniziare una nuova avventura sotto altra veste. Ma ognuno è diverso e fa come meglio crede". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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