Agustin Vuletich, una stagione alla Salernitana, è stato il protagonista dell'undicesimo appuntamento con la nostra rubrica 'Due chiacchiere con...". Insieme all'attaccante argentino abbiamo passato una piacevole mezzora parlando della situazione covid-19, del suo passato e ovviamente di calcio. A seguire trovate un sunto della sua intervista. 

Ciao Agustin, come stai? In questo momento dove ti trovi: in Argentina o in Colombia?

"Ciao a tutti, sto bene grazie. Sono in Colombia, sono rimasto qui perché appena è iniziata l'emergenza hanno sospeso tutti i voli. In Italia la situazione non è buona, lo ascolto ogni giorno dai telegiornali. Da noi, invece, il governo si è mosso in anticipo e sembra, almeno per il momento, che questa scelta sta dando i suoi frutti". 

Anche in Colombia i campionati sono stati sospesi, giusto?

"Sì. Noi calciatori ci alleniamo a casa, seguiamo un programma preparato dallo staff tecnico. Purtroppo non conosciamo una data precisa per la ripartenza. Quello che possiamo fare è continuare a seguire le regole. Speriamo, però, che si riprenda presto"

Qual è la vera differenza tra il calcio italiano e quello sudamericano? 

"Il calcio italiano è molto tattico. Quello sudamericano, invece, è più aperto e veloce. Molti dei calciatori che poi diventano 'fenomeni' in Europa arrivano da questi campionati".

Alla Salernitana hai passato una stagione non facile, soltanto dodici presenze e un gol, che ricordi hai?

"Ricordo che quando sono arrivato a Salerno erano tutti contenti. Avevo fatto un ritiro precampionato straordinario, segnando anche una rete in una partita di Coppa Italia. Poi non so cosa sia successo. Non ho avuto più l'opportunità di dimostrare il mio valore, peccato"

Che rapporto avevi con i tuoi compagni, li senti ancora? E con mister Gregucci? 

"Avevo un bel rapporto con tutti. Eravamo un grande gruppo. Molti li sento ancora oggi, come per esempio Walter Lopez. Con il mister non so che cosa sia successo, non l'ho mai capito. Non mi piace parlare del passato".

Ti saresti mai aspettato l'esplosione di Djuric? 

"Sono contento per lui, perché fino a qualche mese fa veniva fischiato. Oggi, invece, ogni palla che tocca lo stadio applaude. E' una bella rivincita".

La Salernitana quest'anno sta disputando un ottimo campionato: è in piena zona play-off e vicinissima alla salvezza. Cosa ne pensi? 

"Sì, la seguo ancora. La salvezza è quasi alle spalle, alla ripresa dovranno puntare soltanto a difendere la zona play-off. Ha tutte la carte in regola per stupire".

Ti piacerebbe, un giorno, tornare a giocare in Italia, magari alla Salernitana?

"Certo, perché no. Qui in Colombia, al Cucuta Deportivo sto bene. Sono sicuro che se in questo campionato dimostrerò il mio valore qualche società in Italia o in Europa mi noterà. A Salerno avrei voluto fare di più, dimostrare il mio talento. Magari chissà un giorno ci rincontreremo".

Cosa ti manca di più di Salerno?

"Tutto: la gente, il cibo e i posti. La mia famiglia mi ha sempre detto che da voi c'è tutto quello che si vuole per stare bene. Ah, dimenticavo...mi manca la mozzarella di bufala". 

Una piccola curiosità: chi era il tuo idolo da piccolo?

"Gabriel Omar Batistuta. Oggi mi piace tanto Ibrahimovic".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 08 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Orlando Aita
vedi letture
Print