“La Coppa Italia di Lega Pro è un trofeo a cui teniamo in modo particolare. Giocare questa finale è una grande responsabilità e un impegno che vogliamo onorare al meglio. Non tragga in inganno il risultato dell’andata. Davanti avremo un’ottima formazione con elementi importanti per la loro storia calcistica e con giovani di grande avvenire mentre dal canto nostro veniamo da una brutta e inattesa sconfitta dove sicuramente non abbiamo espresso quanto di buono fatto fino ad ora”. Così Angelo Gregucci ha presentato la finale di ritorno di Coppa Italia Lega Pro in programma domani allo Stadio “Arechi” contro il Monza.
Il tecnico granata ha inoltre aggiunto: “Mi preme dire che non posso rimproverare nulla a questi ragazzi che sotto la mia guida hanno scalato posizioni importanti in classifica. Questa squadra sotto la mia gestione è seconda solo al Lecce per rendimento in campo e per risultati conseguiti, con 25 gol fatti, di cui 11 fuori e 14 in casa e 13 gol subiti di cui 9 fuori e 4 in casa, e una qualificazione in Finale di Coppa Italia. Dispiace molto per la sconfitta ma questo non giustifica qualche critica eccessiva che ho sentito dopo la partita di domenica. Ho sentito parlare di vergogna. Permettermi di dissentire: stiamo facendo tutto quello che è possibile per migliorarci ogni giorno in ogni allenamento, anche con continui ritiri, speso anche richiesti dagli stessi atleti, come questo per la gara di domani per spezzare un lungo viaggio tra Prato e Salerno e ritrovare energie. Dispiace per i tifosi, sappiamo quanto ci tengono. Il nostro obiettivo è cercare di accontentarli sempre, a volte ci riusciamo a volte non ci riusciamo”.
Sul fattore campo e il vantaggio acquisito nella gara di andata Gregucci si è così espresso: “In campo ne vanno sempre undici contro undici. Il supporto e il calore dei nostri tifosi ha rappresentato in passato quella spinta in più per farci superare momenti di criticità in campo. Mi aspetto che questo non venga meno neanche nella gara di domani che non è da sottovalutare e dove il loro supporto sarà sicuramente determinante”.
La Salernitana domani affronterà il Monza indossano una maglia in omaggio ad Agostino Di Bartolomei a venti anni dalla scomparsa. Questo il pensiero dell’allenatore granata: “Di Bartolomei ha rappresentato un modello encomiabile di uomo e di calciatore, legato in modo particolare al sud, a Salerno e a tutto il panorama calcistico nazionale. Non poteva che non essere ricordato nel modo migliore e vincere questo trofeo da dedicare alla sua memoria non può che rappresentare uno stimolo in più per noi. Personalmente il ricordo che ho dal campo di Agostino è quello di un grande campione che ho sempre ammirato per la lealtà e le grandissime qualità morali”.
Sulle condizioni del gruppo e la brutta sconfitta di domenica: “Così come non ci siamo montati la testa quando abbiamo conseguito risultati importanti non ci buttiamo giù ora. Non dobbiamo essere disfattisti e se critica ci deve essere che sia sempre costruttiva e che possa aiutare a migliorarci e a dare sempre il meglio in campo. Quello che non accetto sono le critiche ingiuste, disfattiste, alcuni atteggiamenti denigratori e talvolta anche offensivi. La squadra sta bene, abbiamo ricaricato le energie in questi due giorni per affrontare nella condizione migliore la sfida di domani”.
Sulla contestazione dei tifosi al termine della gara con il Prato Gregucci ha aggiunto: “Siamo consapevoli di non aver fatto una buona gara. Vorremmo fare sempre il massimo per rendere felici i nostri tifosi ma da uomo di sport devo ammettere che vi sono delle gare che purtroppo nascono male fin dall’inizio. A quella parte sana e priva di pregiudizi della tifoseria non posso dire nulla. Dispiace constatare che purtroppo c’è sempre qualcuno, non certamente tifoso, che critica a prescindere. Lavoro sempre con grande passione e il mio unico obiettivo rimane il bene e il meglio della Salernitana”.
Infine una considerazione sul campionato e sui tre punti che mancano ai granata per l’aritmetica sicurezza dei play-off: “Sono calcoli che non si possono fare in forza di incroci ancora da disputare. So soltanto che la Salernitana non ha vita facile e la riprova ne è la partita di Prato. Ogni gara ha una storia a sé e va affrontata per quelle che sono le situazioni del momento. Non dobbiamo ringraziare nessuno perché tutto quello che riusciremo a fare o a conseguire sul campo sarà solo ed esclusivamente merito della squadra e della stragrande maggioranza di tifosi che ribadisco, sia in casa che in trasferta, in alcuni momenti ci hanno fatto superare momenti critici con il loro incitamento”.
Autore: Anna Catastini
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