5 punti potrebbero bastare alla Salernitana per raggiungere la salvezza diretta. In casa granata è tornato il sorriso dopo le ultime due vittorie consecutive contro Sudtirol e Cosenza e la squadra inizia a fare calcoli e tabelle sognando di mantenere la categoria senza passare dagli spareggi. Per la prima volta nel 2025 la Bersagliera è uscita dalla zona retrocessione scavalcando in un colpo solo Cittadella, Sampdoria e Brescia, ma con una sola lunghezza di vantaggio rispetto alla penultima posizione. Fotografia perfetta dell'incertezza e dell'equilibrio che caratterizzano questo "folle" campionato cadetto. A 4 gare dalla fine della regular season, la Salernitana deve fare i conti con il calendario forse più difficile tra le pericolanti.
Perchè giocare tre volte su quattro in trasferta è ostacolo non di poco conto per chi ha conquistato appena 8 punti lontano da casa vincendo appena 4 volte in due anni e mezzo in campo esterno. Nell'attuale stagione è successo soltanto nell'era Martusciello, col blitz per 0-1 a Palermo. Per il resto sconfitte in serie (ben 10), una delle peggiori difese, appena 8 reti realizzate e la stragrande maggioranza delle gare chiuse senza gol all'attivo.
Giovedì la Salernitana sarà di scena al Picco di La Spezia, contro una delle più forti in assoluto e in uno stadio che si preannuncia caldissimo: virtualmente perso il duello col Pisa per la promozione diretta, la formazione di D'Angelo ha l'obbligo di vincere per tenere a debita distanza la Cremonese quarta. E i granata andranno lì con quattro difensori (e Soriano) diffidati e, dunque, a rischio squalifica per il match vitale del 4 maggio con il Mantova. Che Marino possa fare qualche ragionamento anche a scopo precauzionale?
Proprio col Mantova non sono ammessi passi falsi: battendo i virgiliani in uno scontro diretto da brividi ci sarebbe la possibilità di giocarsi la doppia trasferta con Sampdoria e Cittadella con due risultati su tre a disposizione, visto che ad oggi la quota salvezza pare essersi abbassata a 41. Per poter conquistare l'obiettivo (che è minimo sindacale rispetto alle premesse iniziali e alle promesse fatte tempo fa dalla società) bisognerà invertire la rotta in attacco.
Le statistiche sono impietose: 16 gare di fila senza segnare nei primi tempi (ultima volta nel derby di dicembre con la Juve Stabia), Cerri a secco da 100 giorni, un solo gol in tre mesi per Raimondo, Wlodarczyk e Braaf mai presi in considerazione e Simy che, pur virtualmente fuori rosa per mesi, resta il più prolifico con appena quattro gol. Una lacuna palese, non colmata nel mercato di gennaio (mentre a Carrara Torregrossa ha già realizzato tre reti decisive) e acuita dal trimestre targato Breda contraddistinto da un modulo rinunciatario e da tante scelte che hanno ulteriormente depotenziato una rosa non di primissimo livello.
Per fortuna dei granata i difensori si stanno riscoprendo goleador: Ferrari primeggia con tre reti e tre rigori conquistati, a quota due c'è Ghiglione, mentre venerdì pomeriggio è arrivata la prima gioia tra i professionisti per Tommaso Corazza. Restando sui freddi numeri, possiamo dire che la Salernitana è però una delle più forti della B per quanto riguarda il rendimento casalingo. Prendendo in considerazione soltanto le partite giocate all'Arechi, i campani sarebbero in zona playoff con ben 8 successi e 12 risultati positivi complessivi.
28 punti su 33 sono arrivati in uno stadio che è tornato ad essere fortino e che ha garantito una media di 14mila spettatori nonostante il deludente percorso dell'ippocampo. Venerdì scorso, in un giorno festivo, erano in 17mila, con massiccia partecipazione della provincia e di numerosi club ubicati in altre regioni d'Italia. Salerno è seconda anche nella classifica del tifo in trasferta: la media è di 1500 persone a partita, anche al Picco saranno in almeno mille a indossare idealmente la maglia numero 12 per aiutare la squadra a compiere un'impresa apparentemente impossibile.
E poi c'è l'effetto Marino. Nessun allenatore, negli ultimi 30 anni, aveva vinto due gare su due da subentrante. In caso di salvezza la società vorrebbe ripartire da lui prolungando il contratto per un'altra stagione, con pieni poteri sul mercato. A proposito di società, confermato quanto vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane: ci potrebbero essere grossi stravolgimenti a prescindere dalla categoria d'appartenenza. Alcune persone vicine alla società continuano a spingere per Giovanni Lombardi al timone, ma la pista sembra essersi molto raffreddata.
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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