Sarebbe troppo facile ricondurre la meritata vittoria di Lecce al cambio di modulo operato da Nicola e, per la verità, invocato dalla piazza e dalla società da mesi. Ci ha messo un po' di tempo, lo staff tecnico, ma alla fine ha capito che Candreva può essere devastante se non ha ottanta metri di campo da coprire, che con due centrali difensivi strutturati fisicamente si soffre meno rispetto ad uno schieramento a tre e che questa rosa ha più qualità di quanto non dicano le prestazioni offerte fino alle 20:45 di ieri. Ma la Salernitana ha vinto soprattutto perchè è cambiato l'atteggiamento. Piatek ha lottato su tutti i palloni mettendo in grossa difficoltà un colosso come Umtiti, Dia si è sfiancato in fase di non possesso, Sambia ha giocato senza paura e con grande umiltà senza pensare alle continue bocciature del mister, Nicolussi Caviglia al 92' ha esaltato il pubblico di fede granata con un'entrata dura, ma efficace. Per non parlare dell'abbraccio collettivo dopo la rete del vantaggio e al termine della partita, tutt'altra cosa rispetto all'esultanza fredda di Bergamo quando Dia pareggiò prima del naufragio che costò la panchina a Nicola. A proposito, ieri l'allenatore si è tolto qualche sassolino dalle scarpe parlando di "distinzione necessaria tra critiche costruttive e disfattismo". Chissà, però, che dietro la reazione della squadra dopo settimane davvero negative non ci siano gli stimoli trasmessi da un ambiente che, anche quando appare più "duro", in realtà agisce sempre per amore. Senza secondi fini. E, oltre ai cori dei 1100 cuori granata presenti, la Salernitana ha ripreso a combattere anche grazie a chi, in questi 14 giorni complessi e ricchi di contraddizioni e polemiche, ha saputo toccare le corde giuste.

Sezione: News / Data: Sab 28 gennaio 2023 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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