La Serie B è un campionato molto difficile, probabilmente molto più della Serie A, soprattutto per le squadre di medio bassa classifica. È idea condivisa che è più facile salvarsi in massima serie che ottenere la promozione dalla cadetteria. Non è facile anche per le squadre appena retrocesse, che devono metabolizzare il salto all'indietro, ritrovare fiducia ed entusiasmo e gli stimoli giusti dopo una delusione.

Non sono rari anche i doppi salti all'indietro ed è quindi fondamentale lavorare nel modo giusto per evitare brutte sorprese. La Salernitana deve ricostruire quasi da zero la propria rosa, e dovrà farlo con i giocatori giusti. Servono calciatori di esperienza ma non troppo in là con gli anni, e poi giovani desiderosi di affermarsi e di mettersi in evidenza magari già con un po' di esperienza alle spalle nel campionato cadetto. Un mix quindi con un calciatore di esperienza per reparto e tanti giovani, in B infatti occorre tanta corsa e dinamismo, forse anche più della qualità.

La Salernitana che vinse il campionato cadetto con Castori era infatti formata soprattutto da calciatori di lotta e di corsa con alcuni fantasisti (Cicerelli e Anderson su tutti) che poi facevano la differenza. Una difesa arcigna, un centrocampo di lotta e sacrificio, due fantasisti in grado di cambiare la partita anche entrando dalla panchina e due attaccanti complementari che assicuravano fisicità, imprevedibilità e gol. A Petrachi (e all'allenatore che verrà) il compito, tutt'altro che facile, di trovare le giuste alchimie, i giusti meccanismi e le persone (prima ancora che calciatori) giuste per la Salernitana. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 17 giugno 2024 alle 15:00
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print