Se c'è una cosa che nella vita ho sempre odiato, è quella di ripetere le cose; che poi in realtà è una delle tante cose che odio, ma questo è un altro discorso che certamente non vi interesserà. Anche se probabilmente è sicuramente più interessante delle ultime vicende in casa Salernitana, dove... tutto tace. Perché, e probabilmente sono distratta io, non ho minimamente sentito alcuna voce certa, qualche sicurezza sul futuro; sia chiaro, non voglio dire che non c'è un futuro per i colori granata, ma patron Iervolino potrebbe almeno parlare di programmi e quant'altro. 
Ma niente, un assordante silenzio. Di fronte poi a un calendario non certo agevole.

La condanna appare solo questione di ore, partite (meglio), ed ecco che mi sarebbe piaciuto vedere almeno un inizio di nuovo percorso, sfruttando il lavoro che uno come Colantuono è assolutamente in grado di fare. Parentesi: meriti a lui che ha deciso di cantare e portare la croce. 
Ok, ditemi pure che era già tesserato, magari obbligato... no, per me è da lodare, e ripeto che poteva essere un uomo per programmare. I mezzi ci sarebbero stati. 

Rimango quindi in attesa, anche per poter tornare a parlare di questioni più allegre, con più parole. Adesso, tutto questo silenzio, incupisce anche me.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 aprile 2024 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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