Malinconicamente ma inesorabilmente ci stiamo avvicinando a quella retrocessione che nessuno poteva auspicare che ci potesse essere. Si perchè dopo tre anni consecutivi nella massima serie la nostra "bersagliera" aveva tutte le credenziali per continuare quel discorso che, francamente, in pochi avevano pronosticato ad inizio stagione. Ma tant'è. Nel momento in cui si inizia male una stagione e la si vuole raddrizzare in corsa, come si dice in gergo, non tutto riesce alla perfezione. In questo caso la campagna acquisti e cessioni di gennaio è stata fallimentare e non sono arrivati calciatori come era già successo due anni fa che potessero cambiare in corsa la stagione. Abbiamo iniziato ultimi in classifica questo campionato e nulla praticamente è cambiato. Ben 21 sconfitte su 32 partite, una sola vittoria in casa contro gli ex cugini laziali, un solo acuto in trasferta, al Bentegodi di Verona. Poi... Poi praticamente il vuoto perchè in questo 2024 non c'è stata nessuna vittoria, solo sconfitte e brutte figure, ben quattro cambi di allenatori. Che se non è un record poco ci manca.

Qualcuno dirà che le stagioni negative ci possono essere. Certo. Nessuno le discute ma il più delle volte gli sbagli iniziano quando non ci si rende conto che con poco, anzi pochissimo, si poteva anche mantenere la categoria. Anche perchè questo campionato non è che sia eccezionale e ci sono molte squadre della parte destra della classifica che (non lo diciamo per presunzione) sono o erano alla portata della squadra granata. Dunque... dunque si poteva fare di più, potevano arrivare calciatori che dovevano essere attaccati alla maglia, alla città, al blasone di una società che ha vissuto (anzi sta ancora vivendo...) momenti irripetibili che anche gli arrivi di gennaio hanno reso vano. Si perchè nel momento in cui arrivano 10 nuovi calciatori ci si attende quel cambio di marcia che, purtroppo, non c'è mai stato. E le sconfitte continuano, la difesa è tra le più battute dei campionati anche europei, il gioco è sempre e costantemente latitante. 

Nelle ultime partite, quelle contro Sassuolo e Lazio, si poteva cercare anche qualcosa in più. Mentre contro gli emiliani c'è stata una reazione sul doppio svantaggio con la gara riacciuffata sul filo di lana, a Roma contro la Lazio c'è stato l'esatto contrario. Nessuna reazione, quattro gol incassati, addirittura nessun tiro verso la porta laziale nel secondo tempo. Insomma una agonia lenta ma inesorabile che continua ancora e che dovrà continuare ancora per sei giornate di campionato prima dello stop finale che sarà amarissimo come lo è stata tutta la stagione...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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