Un predestinato in Nazionale. Pasqualino Mazzocchi come avevamo già detto meritava la chiamata di Mancini. Ed è arrivata puntuale come un orologio svizzero. Il primo granata in maglia azzurra, poi un campano che viene da sudore e sacrifici. Ma sono addirittura dieci giocatori della Salernitana chiamati dalle rispettive nazionali. Dieci motivi per essere orgogliosi e godersi l’ottimo lavoro svolto dal presidente Iervolino e dal diesse De Sanctis; anche se appena dopo aver incassato la sconfitta contro il Lecce all’ Arechi. Quella proprio non ci voleva, specie dopo l’impresa sfiorata a Torino contro la Juventus. Sfida in cui si poteva vincere, ma anche perdere ingiustamente dopo aver comandato la gara fino ad un quarto d’ora dalla fine. L’eccesso non va mai bene, ci sono partite in cui puoi osare, ed altre in cui devi accontentarti. Ecco, sta proprio qui il segreto del successo. Nel sapersi accontentare di un risultato, gestire la gara anche sul pari, poi contro una diretta concorrente. Specie se ha la fortuna di pareggiare con un autogol di Gonzalez, che vale tanto quanto il gol annullato a Milik. Occorre una Salernitana più speculare nei momenti chiave della partita. Più lucida quando c’è da soffrire e più cinica quando c’è da chiudere un match. Non è la prima volta che accade e non sarà nemmeno l’ultima se Nicola non prende le contromisure giuste. Questa Salernitana può andare ben oltre le più rosee aspettative ma ci vuole un po’ di coraggio e di lucidità nel leggere le partite in corso. In due partite si sono persi almeno tre punti, due contro la Juventus ed un altro contro il Lecce. Peccato, per fortuna c’è la sosta che porta consigli, idee e condizione atletica. Per ora godiamoci Mazzocchi, il primo granata in maglia azzurra.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 20 settembre 2022 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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