La Salernitana continua a perdere ma soprattutto continua a non dare segni di vitalità, di ripresa, di rinascita. Troppi simili le partite tra di loro, troppo evidente la differenza di atteggiamento con le altre squadre. Perchè ormai non è più un problema tecnico o tattico, che comunque ci sono e sono evidenti. Ma è soprattutto mentale il problema principale della Salernitana 2023/2024. È chiaro come il sole che in estate in sede di mercato sono state sbagliate delle scelte e che la squadra è stata costruita male ma i granata sulla carta hanno probabilmente un organico comunque migliore di almeno altri 4-5 club.

Spesso però (anzi sempre) quello che fa la differenza è la cattiveria, la concentrazione, l'unione, la voglia di raggiungere l'obiettivo tutti insieme, di voler "fare la guerra sportiva". La Salernitana di due anni fa, nata sotto il trust e rivoltata tecnicamente come un calzino da Walter Sabatini a gennaio 2022 era probabilmente più scarsa di questa e con più punti da recuperare, ma aveva un'anima, quella del gruppo di calciatori che aveva vinto il campionato di B. I nuovi arrivati hanno trovato terreno fertile dove poter costruire una clamorosa rimonta, che poi si è materializzata.

Ecco, da quella salvezza è iniziata probabilmente la parabola discendente, sono stati mandati via calciatori a cui avrebbe fatto piacere rimanere per andare a prenderne altri da paesi stranieri, che non hanno formato un vero e proprio gruppo, giocatori che già sapevano di essere solo di passaggio. E che non hanno formato mai un vero gruppo. La conseguenza è che oggi la Salernitana non ha un cuore e non ha un'anima. Perchè le partite si possono anche perdere, due anni fa sono arrivate tante sconfitte ma con una squadra che ha sempre lottato per quanto potuto, anche durante situazioni societarie "particolari".

La situazione di classifica però dà ancora uno spiraglio, le avversarie non corrono e la salvezza e a pochi punti, la Bersagliera ha dimostrato già di poter fare imprese ritenute impossibili, stavolta però il cammino sembra particolarmente arduo e in salita. Occorre ricostruire la squadra dalle fondamenta e farlo alla svelta perchè la Serie A è un patrimonio di tutti e va difesa fino alla fine, senza arrendersi prima del dovuto, come pare stia accadendo ora.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 dicembre 2023 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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