L'Arechi è pronto a ruggire nuovamente, questa sera, per sostenere la sua Salernitana, mai così in alto, negli ultimi campionati, dopo nove giornate. I granata saranno impegnati contro il Livorno ultimo in classifica a caccia di tre punti fondamentali che la proietterebbero al terzo posto. A margine della sfida abbiamo intervistato il doppio ex Gabriele Perico, in granata dal 2016 fino allo scorso gennaio, quando si trasferì proprio all'ombra del "Picchi" per aiutare gli amaranto nella risalita in Serie B. Il terzino bergamasco, attualmente svincolato, ha presentato così la gara in esclusiva ai nostri microfoni:
Questa sera la Salernitana tornerà in campo all'Arechi contro il Livorno. Da ex di entrambe le piazze, che gara si aspetta?
“La Salernitana quest'anno ha una squadra veramente competitiva e può puntare in alto. Il Livorno lo vedo in difficoltà. Se dovessi fare un pronostico, vedrei avanti i granata. In questo momento la Salernitana è nettamente favorita. I labronici sono in ripresa, dopo il successo sull'Ascoli, ma la squadra granata tra le mura amiche sta facendo molto bene”.
Dove crede possa arrivare questa squadra?
“Ha una rosa importante, Colantuono ha avuto un peso importante nella campagna acquisti, chiedendo e ottenendo giocatori funzionali al suo gioco. La Salernitana è una squadra prettamente fisica e sappiamo che in Serie B la fisicità è un valore importante. Sono sinceramente ottimista che quest'anno la squadra possa fare qualcosa di importante”.
Che ricordi conserva di Salerno? Cosa porta di più nel cuore?
“Ricordi sicuramente ottimi. Nei due anni in cui c'ero io la squadra non era così competitiva, ma mi sono trovato bene. Posso dire che in Serie B è una delle piazze più importanti, che deve ambire a stare in alto. La Salernitana deve crederci nei play-off, quest'anno non c'è una squadra che ammazza il campionato. Salerno è una piazza con una tifoseria che ha sempre mantenuto immutato il suo attaccamento alla squadra. In altre piazze l'amore è andato scemando nel tempo, mentre Salerno impazzisce ancora per i granata, un vero valore aggiunto”.
Lei a Salerno ha vissuto un'esperienza dal doppio volto. Il primo anno riuscì a trovare continuità prima con Sannino e poi con Bollini, mentre nella seconda stagione, complici i problemi fisici, ha visto poco il campo fino alla sua cessione nel mercato di gennaio...
“Hanno pesato principalmente i motivi fisici. L'anno scorso, a inizio campionato, avevo ritrovato la maglia da titolare, giocando quattro partite dal primo minuto. Poi dopo ho avuto questa frattura al dito del piede, che è stata gestita male e mi ha portato a star fuori molto tempo. Poi a gennaio, dal mercato condotto, avevo capito che la Salernitana poteva ambire solo ad una salvezza tranquilla e niente di più, quindi sono stato attratto dal progetto del Livorno che puntava alla promozione. Ho preferito rimettermi in gioco andando a vincere un campionato a Livorno, non ci sono stati altri motivi per il mio addio da Salerno”.
Obiettivo promozione centrato con i labronici. Si aspettava di non essere riconfermato quest'anno?
“Era già nei programmi, ne avevo parlato col direttore. Avevo necessità di avvicinarmi a Bergamo, è stata una scelta di vita. Speravo di trovare una soluzione vicino a Bergamo, ho avuto anche diversi contatti. Ho rifiutato anche una proposta della Lucchese per motivi familiari. In questo momento il calcio per me viene in secondo piano”.
Ai tempi del Cesena lei ha giocato con Milan Djuric, attualmente finito al centro delle discussioni a Salerno per un avvio di stagione un po' stentato. Cosa ci può dire su di lui?
“Io difendo a spada tratta Milan, è un attaccante che saprà farsi apprezzare. Ha un fisico e una mole che richiedono più tempo per entrare in condizione, poi viene da un'esperienza un po' tribolata in Inghilterra, con diversi infortuni. Il suo valore, specialmente in Serie B, è assoluto, molte squadre lo vorrebbero. Chiedo solo un pizzico di pazienza al popolo granata, bisogna aspettare questo ragazzo che, sono sicuro, darà grandi soddisfazioni alla squadra e alla città. Ve lo dico con sincerità: abbiate fiducia, lui la ripagherà. Anche se non segna molto è un giocatore che nell'economia di squadra risolve tanti problemi. So che i tifosi sono legati ai numeri, ma in una squadra gli equilibri contano”.
Lei è rimasto ancora in contatto qui a Salerno?
“Sì, sono rimasto in contatto con Bernardini e Rosina, che sono fuori per infortunio. Ogni tanto mi sento anche con Alberto Bianchi. Ho grande rispetto e ammirazione con il direttore e il presidente”.
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