Ieri nella mezzora dedicata alla nostra rubrica "Due chiacchiere con..." abbiamo avuto il piacere di intervistare il mitico Ighli Vannucchi. A seguire trovate una riassunto della chiacchierata con l'ex calciatore granata. 

Ciao Ighli, grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai trascorrendo queste giornate di 'quarantena'? 

"La situazione, come tutti credo, la sto vivendo in modo forzato. C'è una grave emergenza sanitaria, soprattutto in alcuni regioni, e per questo dobbiamo seguire le regole che il governo ci ha imposto. Comunque la mattina dormo un po' più del solito e poi nel pomeriggio lavoro per il mio sito ecommerce. Sono anche un grande appassionato di pesca".

Secondo te i campionati ripartiranno oppure verranno annullati? 

"E' una situazione complicata, ci sono tante possibilità. Se ci fosse stata una data precisa per la ripresa, stare a casa sarebbe stato più facile. Perché almeno avevamo un obiettivo, un qualcosa a cui aggrapparci. E' un momento storico per il calcio e per lo sport. Prima dell'arrivo del virus stavo giocando in una squadra di terza categoria. Una bella esperienza: non ricopro il ruolo di trequartista, ma faccio il bomber. E dopo tanti anni in cui ho servito gli altri, ora gli altri servono me".

Condivide l'idea di un taglio degli stipendi per tutti i calciatori?

"Anche questa è una situazione abbastanza complicata. Se un calciatore guadagna tanto è perché muove del denaro, è come un'azienda. Attenzione però perché bisognerà differenziare tra giocatori di Serie A e quelli delle categorie minori. Per esempio in Lega Pro uno stipendio medio è di 1500 euro al mese. Ci sono ragazzi che devono pagarsi l'affitto, il cibo, magari hanno anche una famiglia. E un taglio per loro sarebbe qualcosa di impensabile. Secondo me non devono essere presi proprio in considerazione".

Con la Salernitana hai giocato in Serie A, qual è stato il difensore incontrato quell'anno?

"Sicuramente Paolo Maldini. Perché a livello tattico era intelligentissimo, aveva grande tecnica e ogni suo intervento non era fine a se stesso. Anzi lui una volta recuperata la palla, cercava di far ripartire subito l'azione. Mi ricordo che a San Siro lo saltai con un doppio passo. Non ci credevo nemmeno io, infatti dopo pochi secondi me lo trovai dietro a recuperare". 

Che ricordi hai della Salernitana e di Salerno?

"Ho un ricordo passionale. Sono stato lì per due stagioni e mezzo: stavo bene e ci siamo tolti anche delle belle soddisfazioni. Un ricordo negativo? Quando quattrocento tifosi mi chiusero nello spogliatoio. Ma oggi li capisco. La Salernitana e Salerno sono nel mio cuore".

Quest'anno questa squadra dove può arrivare? 

"Riprendere dopo un stop inaspettato e così lungo è tosta. Ma non lo sarà soltanto per la Salernitana, anche per le altre squadre. Comunque per raggiungere gli obiettivi bisogna avere alle spalle uno spogliatoio coeso, un gruppo forte. Uniti, infatti, si possono raggiungere tutti gli obiettivi prefissati".

Avendo giocato in quasi tutte le categorie calcistiche, quali sono le differenza tra la Serie A e la Serie B?

"E' tutto molto diverso: dagli allenamenti, alle partite". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 01 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Orlando Aita
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