Un netto passo indietro, un momento di involuzione che deve far riflettere a patto che la piazza non commetta l'errore di spostare sempre l'attenzione su allenatore e calciatori. Perchè, di base, le responsabilità principali restano sempre di una società che, dopo due retrocessioni consecutive e un mare di promesse non mantenute, ha costruito la rosa in ritardo, badando prima a cedere, senza investimenti corposi e con tanti doppioni in alcuni reparti e lacune evidenti in altre. Premessa utile a rimarcare che il tandem Faggiano-Raffaele stia facendo comunque un buon lavoro, visto che non era assolutamente scontato fare 27 punti e 11 risultati positivi con una squadra completamente rivoluzionata, completata (e solo in parte) negli ultimissimi giorni e falcidiata da infortuni e da qualche errore arbitrale che potrebbe spingere il club a protestare con le autorità competenti senza alzare la voce pubblicamente.

Tornando agli aspetti tecnici, i continui cambi di modulo rischiano di creare confusione. 3-5-2, 3-4-2-1 con Ferraris sacrificato trequartista, 3-4-1-2, poi ancora 3-5-2 ma con un fantasista - Knezovic - come mezzala e due centravanti penalizzati dall'assenza di esterni che sappiano effettuare cross efficaci, eccezion fatta per Anastasio che si è reso pericoloso quando si è spostato sulla sinistra dopo l'uscita di Villa. Da un mese e mezzo a questa parte, inoltre, la Salernitana fatica a segnare e, contestualmente, a costruire occasioni da gol. Monopoli, Catania, Latina, Crotone: in quattro gare su cinque i portieri avversari sono stati praticamente inoperosi, l'unico rimpianto può essere la doppia chance che Ferrari ha fallito clamorosamente al Francioni togliendo, di fatto, due punti ai granata.

Per il resto tanta confusione, un possesso palla sterile e la discutibile scelta di non sfruttare al massimo le potenzialità di Ferraris che, da seconda punta, aveva siglato tre reti di fila contro Atalanta23, Giugliano e Cerignola. E poi gli infortuni. Cabianca era rientrato dopo quasi due mesi di stop, stava facendo benissimo e si è fermato per un infortunio muscolare serio e che potrebbe porre fine al suo 2025. "Supererò anche questa e tornerò più forte di prima" ha scritto sui social, mentre i compagni esultavano per le buone notizie che arrivavano dall'ospedale inerenti le condizioni di Villa. Tanta paura dopo lo scontro di gioco, calciatori in lacrime e Donnarumma che prendeva la barella per velocizzare i soccorsi. Sarà solo un brutto ricordo, ben inteso sia in dubbio per Altamura. Ma quel che conta è la salute e la tac ha dato esito negativo.

Da cosa ripartire? Dalla crescita della retroguardia che, in un mese, ha subito un solo gol su azione (Forte a Catania), tra l'altro su errore individuale. Donnarumma è molto meno impegnato, i singoli stanno dando un buon contributo (anche Coppolaro stavolta è entrato bene e ha meritato un voto alto) e toccherà all'allenatore trovare un compromesso tra la necessità di dare equilibrio e l'obbligo di sfruttare il potenziale offensivo.

Sezione: News / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 18:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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