L'inizio di gennaio della Salernitana non è stato dei più facili, come dimostra l’unico punto conquistato nelle prime quattro uscite del nuovo anno (frutto di un pareggio interno maturato contro il Torino). In questo lasso di tempo la formazione campana ha anche dovuto subire un pesante rovescio a Bergamo, dove è stata sommersa (8-2) dall’Atalanta di Gasperini. Nubi fosche si erano addensate sulla testa di Davide Nicola, ad un certo punto esonerato per poi essere velocemente reintegrato nelle proprie funzioni dal patron Iervolino. Il (non) cambio di panchina è sembrato riportare una certa stabilità in casa granata, col cavalluccio marino che è andato ad imporsi sul campo del Lecce nello scontro diretto per la salvezza della scorsa giornata. Nella trasferta al Via Del Mare il tecnico Nicola ha presentato una versione più guardinga della sua squadra. Nelle sfide precedenti infatti la Salernitana aveva cercato di difendere con un blocco medio e con una linea difensiva alta, che però era stata facilmente attaccata alle spalle sia da Leao (nella sfida con il Milan) sia da Lookman e Hojlund (nel confronto con l’Atalanta). Per questo motivo, contro il Lecce l’allenatore di Luserna San Giovanni ha deciso di presentare un baricentro basso (40.68m sul possesso salentino) con conseguente abbassamento della prima linea difensiva (indice PPDA di 13.7). A restare invariate sono state le caratteristiche offensive di una squadra che, quando è possibile, prova a giocare la palla anche se in generale preferisce rinunciare al possesso (44.5% la media) per attaccare in campo aperto sfruttando la palla lunga su Piatek (andando poi a giocare sulla respinta) o direttamente la velocità di Boulaye Dia. Proprio il nazionale senegalese rappresenta il pericolo numero uno per la Juventus. L’ex giocatore del Villareal infatti non è solo il capocannoniere della Salernitana, avendo realizzato finora 8 reti, ma anche il miglior assist man dell’undici granata, avendo prodotto 4 passaggi tramutati in gol dai compagni. A rifornire gli avanti ci pensano anche i due esterni, Candreva da una parte e Bradaric dall’altra. L’ex bianconero è uno dei migliori dieci giocatori della massima serie per cross riusciti (15) ed è anche l’uomo in grado di rallentare o velocizzare la manovra offensiva agendo da collante esterno fra centrocampo e attacco. Bradaric sta invece provando ad assolvere il complicato compito di sostituire Mazzocchi, ancora convalescente (dovrebbe rientrare tra due settimane) dopo l’operazione del 24 novembre al collaterale del ginocchio destro, che si era lesionato in Nazionale. A centrocampo giocano un altro ex juventino come Nicolussi Caviglia e l’olandese Tonny Vilhena. Caviglia ha già preso in mano le redini della mediana salernitana dimostrandosi un valido supporto anche in fase difensiva (0.86 intercetti a partita) mentre Vilhena è l’elemento in grado di dare quel guizzo in più negli ultimi trenta metri, anche attraverso conclusioni personali (tre i gol realizzati).

Sezione: News / Data: Mar 07 febbraio 2023 alle 11:00 / Fonte: tuttosport
Autore: Lorenzo Portanova
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