Il discorso dopo 26 giornate di campionato, con la squadra malinconicamente ultima in classifica ci sembra trito e ritrito. Certe valutazioni lasciano il tempo che trovano o, se vogliamo essere ancora buonisti, devono essere fatte molti mesi addietro.

Perché se la Salernitana si sta avviando tristemente proprio la retrocessione non si può credere (o sperare) che quel tutti sotto esame rappresenti il ​​filo conduttore per una ripresa che, a dodici giornate dal termine della stagione, sarebbe panacea di tutti i mali.

Gli errori ci sono stati da parte della società crediamo ad inizio stagione e non crediamo che con i pannicelli caldi che si vogliono mettere si riuscirà a venire fuori da questo cunicolo nel quale si è entrati per uscirne alla grande nell'ultima fase della stagione. E se poi si cambiano tre tecnici in una stagione, vuol dire che quegli errori sono alla base di un vero e proprio fallimento.

D'altro canto le parole di Paulo Sousa ad inizio campionato, anzi dal ritiro nel mese di luglio, risuonano ora come una specie di sentenza alla luce del fatto che il tecnico portoghese aveva messo l'accento su una cosa determinante: questa squadra va rinforzata , anzi è più debole di quella che lo scorso anno si è salvata. E puntualmente queste parole sono scivolate addosso al management, a coloro che avevano le potenzialità per portare in granata calciatori della Salernitana, anzi da serie A.

Invece i tifosi, che pur in oltre diecimila si sono abbonati alla squadra e che puntualmente in ogni trasferta vanno al seguito dei propri beniamini, non hanno mai avuto da questa società il piacere di vedere in campo una squadra da serie A. Gli esoneri di Sousa prima e di Inzaghi poi sono stati campanelli d'allarme determinanti per questo tracollo che nemmeno l'arrivo di Liverani sta fermando.

Poi, quando si mancano le gare da dentro o fuori, allora ti rendi conto che la situazione catastrofica non può cambiare. E dunque quel sono tutti sotto esame in riferimento alla gara di Udine di sabato prossimo è un ulteriore calvario da non sottovalutare visto che con 13 punti all'attivo in 26 partite, 17 sconfitte, sette pareggi e solo due vittorie crediamo che non si possa andare da nessuna parte.

Anche perché la salvezza che è a soli sette punti vede in lizza squadre che lottano e cercano di tirarsi fuori dai guai, quei guai nei quali, purtroppo, la nostra beneamata Bersagliera non riesce ad uscirne in nessun modo. E il calvario continua….

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 26 febbraio 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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