A Milano ultimo atto di una stagione fallimentare. Mai avremmo pensato di aspettare con questa euforia la fine di un campionato di serie A. Un sogno tramutatosi in un incubo, una serie di promesse non mantenute, una squadra tra le peggiori della storia granata Tornare su quanto accaduto sarebbe stucchevole, chi vuol bene alla Salernitana aveva fatto suonare il campanello d’allarme già durante il ritiro estivo.

Purtroppo bisogna dire che siamo già in ritardo sulla tabella di marcia. Dal 16 marzo, giorno del ko col Lecce, sono passati 70 giorni e siamo ancora a chiederci se la società abbia smesso di sfogliare la margherita chiedendosi “cedo, non cedo”. Certo, se si sta trattando sotto traccia con professionisti attualmente legati contrattualmente ad altre società ok. Ma se, come temiamo, non si è ancora entrati nel dettaglio del progetto tecnico, allora c’è da preoccuparsi.

Lo ribadiamo: qui nessuno dice “Iervolino vattene” e l’assenza di contestazioni o striscioni “contro” testimonia che la piazza è delusa e spiazzata proprio perchè riponeva – e ripone – fiducia nei confronti di un presidente che si era presentato benissimo, che ha garantito due campionati di altissimo spessore e che ha potenzialità e risorse economiche per stracciare la serie B.

 Proprio per questo  basta veline che suggeriscono alibi al presidente parlando di monte ingaggi elevato, necessità di cedere e di far quadrare i conti. Tra paracadute, cessioni, riscatti, abbonamenti, diritti tv e risorse dell’unico azionista, c’è davvero tutto allestire una rosa altamente competitiva in una B che contemplerà, tra le altre, Sassuolo, Spezia, Sampdoria, forse l’Udinese, forse il Bari e almeno tre tra Cremonese, Venezia, Palermo e Catanzaro. Senza dimenticare Pisa e neopromosse cariche d’entusiasmo. E allora, quanto prima, ds di livello, allenatore e investimenti.

Se poi il primo pensiero è cedere Tchaouna, allora si parte con il piede sbagliato. Non per il movimento di mercato in sè, quanto per la questione di principio: si retrocede in questo modo, si ha un debito morale con la piazza e la priorità è lasciar partire uno che in B potrebbe essere devastante? 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 25 maggio 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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