Non giriamoci intorno: gli avvenimenti degli ultimi dieci giorni hanno minato il ritrovato entusiasmo popolare. Pensare che alcuni dei protagonisti dell'impresa calcistica forse più incredibile della storia siano passati dagli abbracci sotto la curva alle minacce di querele è comunque molto triste, a prescindere da chi abbia torto o ragione. Ad ogni modo Iervolino e Sabatini andranno ringraziati a vita per tutto quello che hanno dato alla causa granata in quei mesi tormentatissimi e in cui, per colpa di altri, si temeva non solo una retrocessione ignobile sul campo ma anche una incredibile cancellazione. E il pianto dell'ex ds in tribuna stampa dopo il triplice fischio di Orsato lo scorso 22 maggio è immagine che resterà per sempre scolpita nel cuore e nella mente di tutti. Ora, però, è tempo di guardare avanti con rinnovato ottimismo. In fondo è rimasto in sella un allenatore di livello, il presidente ha potenzialità umane ed economiche fuori dal comune, si affianca di validissimi professionisti e c'è una rosa che, se puntellata a dovere, può dare soddisfazioni e regalare una stagione interessante. Piedi per terra, sia chiaro. La A del prossimo anno sarà di un livello nettamente superiore a quella che si è conclusa 20 giorni fa e tutto l'ambiente dovrà spingere dalla prima giornata per aiutare la squadra a conquistare i 35-36 punti necessari. Fare voli pindarici spesso è propedeutico di grosse delusioni e un progetto ambizioso si costruisce nel tempo. 

E questo progetto è stato affidato a Morgan De Sanctis. Non sappiamo se farà mercato in prima persona o si occuperà principalmente d'altro collaborando con il patron alla chiusura delle varie trattative. Certamente, però, accogliere con scetticismo un professionista che si è messo in gioco in una piazza difficile è un errore. Non avrà mai fatto il direttore sportivo fino a questo momento, ma chi è nel mondo del calcio da 30 anni non può essere affatto uno sprovveduto, soprattutto se ha fatto gavetta in una realtà di livello internazionale come la Roma. Per cui diamo un caloroso benvenuto al nuovo ds, convinti che svolgerà il suo lavoro ottimamente. E' giovane, ha entusiasmo, ha agganci, può dare una grossa mano nel settore giovanile e ha tutto per ricoprire un ruolo di rilievo anche all'interno dello spogliatoio, laddove metterà a disposizione di tutti la sua esperienza da calciatore. Iervolino non è stupido e non si sarebbe certo affidato ad un dirigente non all'altezza. Poi sarà il campo a parlare, ma è tempo che tutti - nel bene o nel male - siano giudicati in base ai fatti e ai risultati, non con osanna a prescindere solo perchè "hanno sostituito i romani" o con scetticismo estremo. Il tifoso deve fare il tifoso, non ci stancheremo mai di ripetere questo concetto. L'ambiente deve crescere ancora molto, non ci riferiamo ovviamente alla curva, agli ultras, ai club, alla provincia, a chi ogni settimana era in giro per l'Italia a sostegno di una fede. Ma leggiamo ancora di gente che, in forma anonima, usurpa il nome della Salernitana (e anche il giornalismo salernitano) inventando notizie a ripetizione e addirittura taggando Iervolino e altri professionisti con frasi che sanno quasi di minaccia. Una minoranza rumorosa che troppo spesso ha provato a danneggiare i colori granata. Isolare questi pochi elementi di disturbo consentirà di respirare aria pulita e proiettarsi alla prossima stagione con rinnovate ambizioni, sperando che l'Arechi sarà sempre colmo d'entusiasmo come accaduto contro Fiorentina, Venezia e Cagliari.

Con quella gente e con quella curva nessun avversario sarà imbattibile, al resto dovrà pensare la società che, a nostro avviso, non deve smantellare l'organico. In tal senso ecco la nostra riflessione su Ederson: trattenerlo un altro anno consentirebbe di dare un segnale molto molto positivo all'ambiente e alle dirette concorrenti. Certo, trattenere qualcuno controvoglia è pericoloso e, di questi tempi, rinunciare a 20-.25 milioni di euro non è semplice. Ma se, dopo 5-6 partite ottime, il brasiliano vale tanti soldi, quanto potrebbe ricavarci la Salernitana se disputasse una intera stagione a quei livelli? E quanto ci perderebbe se lasciasse partire il fulcro del centrocampo, uno che assieme a Bohinen ha disegnato calcio facendoci vedere giocate che, all'ombra dell'Arechi, mancavano da tempo. Restiamo fortemente convinti che acquistare a titolo definitivo Verdi, Ranieri e Bonazzoli e riconfermare i migliori sia investimento molto più logico rispetto ad un triennale al Cavani di turno. Un fuoriclasse, ci mancherebbe, ma che costerebbe una cifra importante all'età di 35 anni. Solo questo ci aspettiamo dalla proprietà, un'uscita allo scoperto con la promessa che si farà di tutto per trattenere i migliori. Un modo per tenere a bada anche quei tromboni stonati che, con il chiaro intento di destabilizzare, parlano già di addii sicuri e malumori. Niente di tutto questo. Spiace per l'addio di Sabatini, ma il progetto Iervolino continuA...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 12 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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