"Basta poco, che ce vò" recitava una vecchia pubblicità di Giobbe Covatta. E, in fondo, è bastato togliere un centrocampista difensivo ed affidarsi ad un trequartista dietro le due punte per vedere una Salernitana propositiva, coraggiosa, intensa, anche di buona qualità. Quanto visto a Torino e nel secondo tempo con la Roma era troppo brutto per essere vero, al punto che la dirigenza ha seriamente messo in discussione l'operato dello staff tecnico. Parlare di esonero ci sembrava prematuro: del resto la rosa è stata rivoltata come un calzino, ci sono tanti stranieri che devono adattarsi al calcio italiano e l'adattamento alla categoria è pegno che tutte le neopromosse pagano nei primi due mesi. Ma Castori, che non è uno sprovveduto, ha capito che non si potesse andare avanti con i lanci lunghi ed è passato al 3-4-1-2, modulo esaltato da un Ribery già strepitoso e che, con il suo carisma, ha trasformato anche i compagni. Siamo certi che la rosa della Salernitana non sia affatto inferiore a quella di Empoli, Venezia e Spezia e può giocarsela tranquillamente con Genoa, Verona e Bologna, contro cui è arrivata una sconfitta che grida vendetta. Ma tutto dipenderà dall'atteggiamento. Con due mediani a copertura della difesa abbiamo visto Lassana e Mamadou Coulibaly giganteggiare dall'inizio alla fine, Kechrida ha alzato il baricentro mostrando doti tecniche di livello, Djuric è insostituibile e Gondo ha avuto un approccio perfetto. Anche la difesa, presa singolarmente, vale quattro volte di più di quanto non dicano statistiche ad oggi impietose. E allora manca soltanto la scintilla, una iniezione di fiducia che significa...vittoria. Il calendario strizza l'occhio, in un mese la Salernitana si gioca il futuro. In rapida successione si affronteranno Verona, Sassuolo, Genoa, Spezia, Empoli e Venezia, la possibilità di mettere il piede sull'acceleratore è concreta. L'erba del vicino è sempre più verde, ma chi ha Ribery in organico (uno dei giocatori più forti d'Europa) non può partire svantaggiato. Riflessione finale su Castori che, forse, ha sbagliato ad inserire Bogdan in quel momento della gara. Fino ad oggi il mister ha tenuto fuori tutti i calciatori non al top fisicamente o arrivati in ritardo (Ribery compreso), mentre Gondo è stato gettato nella mischia con mezzo allenamento nelle gambe e un'ufficialità che arrivava mentre si diramava l'elenco dei convocati. L'attaccante ha fatto un'ottima gara, ma in ottica gestione del gruppo non si rischia di demotivare Simy e Bonazzoli?

Sezione: Editoriale / Data: Lun 20 settembre 2021 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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