Sogno, realtà o illusione? E’ questo l’amletico dubbio che attanaglia i tanti addetti ai lavori assolutamente sorpresi dall’ottimo rendimento della Salernitana. I numeri, del resto, non mentono: miglior difesa, attacco quasi sempre a segno, cinque vittorie consecutive in casa, colpaccio a Verona, Tutino già a quota cinque reti in gare ufficiali, + 2 sulla seconda e +4 sulla terza. Se consideriamo che Castori ha perso Kiyine, Akpa Akpro, Jaroszynski, Maistro e Firenze non è roba di poco conto. In altri tempi una Salernitana da record avrebbe scatenato l’entusiasmo di tutta la tifoseria: questo gruppo sta facendo meglio anche della meravigliosa squadra guidata da Delio Rossi che, negli anni Novanta, diede spettacolo in tutt’Italia entrando di diritto nella storia e nella letteratura dello sport italiano. Oggi, invece, c’è grande scetticismo. Una parte di tifoseria diserterebbe a prescindere ritenendo che la multiproprietà rappresenti un ostacolo insormontabile (ma è regola facilmente aggirabile), altri sono troppo delusi da un quinquennio cadetto fallimentare, ricco di contraddizioni e cui alcune dichiarazioni al veleno di Lotito hanno sancito uno strappo che, forse, si sanerà soltanto con il tanto atteso salto di categoria. Il percorso di Lotito e Mezzaroma a Salerno si concluderà, forse, soltanto dopo la promozione in massima serie che dovrebbe spingere tutti a fare un passo indietro e a rivalutare un tandem comunque economicamente fortissimo e che, quando voleva, ha vinto a mani basse a suon di investimenti. Noi voliamo bassi, pensando che la Salernitana abbia bisogno di tre innesti di qualità assoluta per competere con Empoli, Spal e Lecce che sono obiettivamente superiori, senza dimenticare Brescia, Frosinone, Monza, Cittadella e la matricola Venezia che può essere la rivelazione. Il mese di gennaio, dunque, farà cadere il proverbiale velo di Maya: se arriveranno un grande esterno sinistro, un attaccante a livello dei titolari e soprattutto un eccellente centrocampista, allora la Salernitana potrà essere la candidata numero uno alla vittoria finale. Figuriamoci, poi, se ritrovasse l’Arechi che spinge e che fa la differenza, magari con un Lombardi in più nel motore.

Se, invece, sarà un mercato al risparmio o senza colpi come purtroppo accaduto in tutte le sessioni di riparazione, saranno davvero giustificate le proteste della gente. Dopo due playout (con salvezze agevolate anche dai problemi societari e giudiziari di Lanciano e Foggia), una salvezza tranquilla e due decimi posti è necessario capire cosa voglia fare Lotito da grande, sperando che i giocatori più bravi restino in orbita Salernitana senza promesse a tinte biancocelesti. Intanto la vittoria sul Cittadella conferma che questa squadra non gioca affatto un buon calcio, si basa molto sulla fase difensiva e aspetta il momento giusto per colpire. A lungo andare questa strategia “rinunciataria” potrebbe essere pagata a caro prezzo, il trittico Brescia-Lecce-Frosinone in una settimana permetterà di capire meglio quali possano essere le ambizioni di un organico fortissimo in difesa, competitivo in attacco, ma con appena quattro interpreti a centrocampo. Castori, pur senza dare spettacolo, ha lavorato in ritiro con un manipolo di giovani e, sin dal primo giorno, ha fatto leva su concetti quali senso d’appartenenza, compattezza e cattiveria agonistica. Ma, in futuro, occorrerà qualcosa in più. Perché non sempre Belec farà il miracolo, Gyomber salverà sulla linea o Tutino toglierà le castagne dal fuoco. Senza un regista di livello, chiunque faticherebbe a costruire gioco ma la qualità non manca e bisogna lavorare anche sull’aspetto offensivo. Intanto, però, godiamoci questa Salernitana in vetta e pronta ad affrontare un Brescia singolarmente più forte, ma che ha cambiato il terzo allenatore in due mesi, colpito dal Covid e con un Cellino furioso. Non approfittarne sarebbe un rimpianto enorme, tornare dalla Lombardia con un risultato positivo consentirebbe per davvero di iniziare a cantare “la capolista se ne va”. In attesa di gennaio, ovviamente…

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 dicembre 2020 alle 22:07
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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