All'improvviso, il mercato della Salernitana cambia voto e volto. Quello che per molti non aveva portato grandi miglioramenti, se non quel Boulaye Dia che ne resta il fiore all'occhiello e infatti segna tanto quanto in Serie A che col suo Senegal, diventa protagonista. L'avvento di Paulo Sousa, senza nulla togliere al miracolo firmato Nicola, che però aveva fatto anche il suo tempo, cambia le prospettive dei granata e i giudizi sulla squadra. Aiuta anche la pausa per le nazionali: ben 12 giocatori protagonisti all'estero, senza considerare i diversi infortunati che non hanno potuto rispondere alla chiamata dei rispettivi ct.
Daniliuc titolare con l'Austria, Lovato in gol con l'Under 21 mentre in campo c'era anche Pirola. Sono soltanto alcuni esempi di un mercato che era stato dato per scontato e non lo era. Si poteva fare meglio? Si può sempre fare meglio, anche Sousa - il cui arrivo ha ridato fiducia e infatti si ripartirà con lui anche l'anno prossimo - poteva fare più punti, per carità. Però, dopo una salvezza conquistata all'ultimo respiro, era giusto dare alla società di patron Iervolino il tempo di consolidarsi e prendersi le misure. Quelli del mercato guidato dal ds De Sanctis, con l'aiuto di Migliaccio e Lo Schiavo, è un lavoro che il tecnico e le nazionali stanno rivalutando, che pone le basi per un futuro di maggiori ambizioni. I conti, dice qualcuno, si fanno alla fine. 
Da meridionale trapiantato al Nord, fanno specie le polemiche legate ai festeggiamenti per il prossimo scudetto del Napoli. Intendiamoci: le rivalità cittadine e regionali fanno bello il calcio italiano, grazie al cielo siamo il Paese dei campanili. Uno scudetto al Sud, però, non capitava da oltre trent'anni. Quello del Napoli non riscatta tutto il nostro meridione, bistrattato specie a livello calcistico: è uno scudetto del Napoli e dei napoletani, giusto che lo festeggino loro e non tutti gli altri, senza ipocrisie. È però anche, in qualche modo, una piccola rivincita rispetto alle grandi che stanno lassù. È un peccato che diventi l'ennesima occasione di litigare: a Milano scendono in piazza per gli scudetti della Juve, a Torino ci sono tanti tifosi interisti o milanisti che festeggiano i rispettivi tricolori. Una buona volta che capita un po' più vicino a casa "nostra", che male fa se qualcuno vuole esultare?

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 marzo 2023 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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