Sconfitta di misura della Salernitana di mister Colantuono, che perde 1 a 0 il derby casalingo contro il Napoli di mister Spalletti. Vediamo nel dettaglio come si è svolto il match, partendo dalle scelte tattiche. Colantuono conferma il 4-3-1-2 vincente di Venezia, mantenendo intatta la difesa ma muovendo qualcosa dalla cintola in su: dentro Schiavone per sfruttare il suo magic moment al posto di Obi e soprattutto attacco inedito "leggero" con Gondo e Bonazzoli supportati da Ribery. Fuori dunque entrambe le torri, Djuric e Simy. Spalletti, dopo la defezione di Osimhen decide di far riposare Insigne non al meglio e inserisce Lozano a completare il tridente con Mertens e Politano. Zielinski a galleggiare tra le linee. 

Guardando le statistiche è facile notare come il Napoli abbia tenuto il possesso palla per oltre metà gara, con la Salernitana che sfiora il 37%. Di conseuguenza meno passaggi, la metà dei partenopei, e meno tiri verso la porta (la metà anche in questo caso). In saldo positivo invece sia i cross, quasi il doppio, sia i dribling. 

Veniamo ora all'approccio tattico: Colantuono la prepara bene, con la scelta di fare densità in mezzo al campo e cedere le corsie esterne al Napoli. In questo modo la Salernitana è risultata coperta al centro per tutta la gara, con Di Tacchio e Schiavone che hanno chiuso tutti i varchi centrali e Ranieri-Zortea molto bloccati ad attendere le discese di Politano e Lozano, o le sovrapposizioni di Mario Rui e Di Lorenzo. Anche in attacco la scelta di Gondo è stata a nostro avviso azzeccata: Simy o Djuric non avrebbero avuto vita facile con Koulibaly e così il tecnico romano ha preferito puntare sulla capacitià di strappo di Gondo e sui movimenti di Bonazzoli e Ribery. In fase di non possesso la Salernitana si disponeva con un 4-3-2-1, con Bonazzoli che arretrava sulla linea di Ribery a rinfoltire la mediana davanti alle mezzali, per poi diventare un vero e proprio 4-3-3 in fase di distensione, con Ribery che da posizione centrale si allargava a destra o sinistra, nel suo ruolo naturale di esterno. Risultato: Napoli mai pericoloso, complice un evanescente Mertens e la mancanza di profondità di Osimhen, e Salernitana corta e compatta dietro la linea della palla. 

Prima delle due espulsioni che hanno modificato i due assetti tattici, da segnalare l'intuizione di Spalletti: dentro Elmas e Petagna, bravi ad entrare subito in partita. A differenza del belga infatti Petagna ha fatto sentire subito il fisico, mettendo in difficoltà Strandberg, come era successo a Genoa con l'assenza di Osimhen, quando il suo ingresso aveva regalato al Napoli il gol-partita. Elmas invece, nel ruolo di esterno sinistro più basso rispetto a Lozano, ha dato maggiore lucidità alla manovra offensiva, permettendo a Zielinski di avanzare la sua posizione. Il goal vittoria è infatti frutto di questo cambio, che prende di sorpresa la retroguardia granata. Da segnalare comunque il coraggio di Colantuono che, dopo l'espulsione di Koulibaly, si è giocato il tutto per tutto addirittura con il tridente Djuric-Simy-Ribery, rischiando di trovare anche il pari nel finale con l'occasione di Gagliolo. 

Tutto sommato la Salernitana fa ancora un passettino in avanti, a conferma dei progressi visti già nella gara con il Venezia. L'avversario non era sicuramente alla portata ma il coraggio e la compattezza dimostrata possono far ben sperare per il futuro

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 01 novembre 2021 alle 12:30
Autore: Roberto Sarrocco
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