"Non credevo ad una Salernitana promossa direttamente senza passare per i playoff, ma ci speravo. Sono stato poco tempo lì, ma ho imparato a conoscere e ad apprezzare il calore dei tifosi granata. So benissimo che c'era un po' di scetticismo all'inizio, ma la squadra ha avuto grande continuità ed è riuscita a prevalere rispetto ad avversarie di tutto rispetto e che sembravano maggiormente accreditate. I meriti vanno equamente suddivisi, è chiaro che il mister Castori si è confermato un valore aggiunto per la categoria. E' un vero peccato che Lotito e Mezzaroma debbano cedere il testimone, hanno dato solidità e garanzie riportando la Salernitana in A al termine di un percorso iniziato nei dilettanti. Bisogna darne atto, sono stati bravi. E poi devo dire che la città e la tifoseria meritavano di calcare di nuovo questo palcoscenico, ho fatto parte della rosa che nel 1998-99 stava per centrare una impresa. Quando battemmo il Vicenza ci sentivamo sicuri del mantenimento della categoria, poi ci dissero che il Perugia aveva vinto a Udine e...sapete tutti cosa è successo e come sia andata a finire. Nella prima parte della stagione non eravamo squadra, poi abbiamo imparato a conoscerci ed è nato un rapporto speciale. L'organico era validissimo, nella seconda fase non ce n'era per nessuno: vincemmo con la Roma, con l'Inter, con la Juve, col Bologna. Un vero peccato. Consigli? Il Benevento insegna che puoi stracciare record in B ma poi la A è un'altra cosa. Ma la dirigenza saprà benissimo cosa fare". Così l'ex Raffaele Ametrano intervistato da TuttoSalernitana durante lo speciale su SeiTv.

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 19 maggio 2021 alle 22:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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