Non c'è tempo di pensare all'impresa di San Siro,  il campionato corre veloce e la Salernitana sta già preparando la difficile gara interna contro il Bologna prevista per sabato alle ore 18.00.  Giusto, dunque, non distrarsi e soprattutto non commettere gli errori del recente passato dove la squadra granata aveva puntualmente toppato le sfide successive alle  imprese contro Juventus e Lazio. Certo, alla guida c'è Paulo Sousa, un trainer dall'imprinting internazionale, capace in poco tempo di trasformare una squadra fragile mentalmente in una compagine tignosa ed equilibrata, ma il pericolo è comunque dietro l'angolo. Anche perché i felsinei sono in gran forma, giocano un calcio propositivo aggredendo la prima linea avversaria. Un avversario scomodo, insomma, che avrebbe meritato la vittoria contro la Lazio e che a Salerno potrà contare sul ritorno di Orsolini e (probabilmente) Arnautovic.
Pertanto, il pari di Milano non può che rappresentare un passo importante verso la salvezza ma che, giocoforza, dovrà essere accompagnato da feroce determinazione e consapevolezza che l'obiettivo salvezza non è ancora raggiunto. Dieci, al massimo dodici punti, tanto al momento è la proiezione per il raggiungimento dell'agognato traguardo. Raggiungerlo, anche con un certo anticipo, consentirebbe alla società di proiettarsi con tempismo alla nuova stagione per realizzare un ulteriore step in avanti. E perché no, dimostrare che questa squadra era tutt'altro che scarsa, o peggio inferiore allo scorso anno dove ancora oggi non sono così entusiasmanti le prestazioni di tanti che hanno lasciato la Salernitana nell'estate scorsa. Il tempo aggiusta tutte le cose ma sta già rivalutando l'operato di De Sanctis, rampante Ds, che ha portato a Salerno calciatori internazionali che potrebbero aprire un ciclo importante, ci si augura il migliore della storia granata.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 marzo 2023 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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