Un parto lungo 58 giorni. Una storia infinita, come se fosse stato vinto un quinto campionato. Tra depistaggi, smentite di circostanza, trattative inventate, telenovele messe in giro ad arte e l'obbligo di passare dall'almanacco del calcio ai libri di diritto per capire cosa fossero trust, trustee e guardiani. Che la gente di Salerno non possa mai godersi nulla pare scritto nel destino, effettivamente il popolo di fede granata ha vissuto due mesi tormentati sotto tanti punti di vista e con l'incubo di passare dalle stelle alle stalle e di ritrovarsi estromessi da quella categoria riconquistata a suon di record grazie, soprattutto, alla gestione Castori e alla forza del gruppo. La FIGC ha dimostrato di non aver preclusioni e non si è fatta condizionare da pressioni esterne di altre società, la Salernitana si è affidata a professionisti di altissimo livello per consegnare una documentazione in tempi record scritta in modo praticamente perfetto. Una bella risposta a tante ironie del web, da parte di quelli che hanno davvero creduto a trattative chiuse nei mesi scorsi con imprenditori ancora oggi sconosciuti. L'addio di Lotito e Mezzaroma mette tutti spalle al muro, ora non ci sono più scuse. Chi davvero voleva la Salernitana sa con chi trattare, saprà a breve qual è il prezzo e sa bene che raccoglierà una eredità pesanti. Non saranno stati simpaticissimi, gli azionisti uscenti, ma per risultati e solidità economica non hanno eguali in Italia e parlare di "liberazione" dopo quattro campionati vinti, coppe, marchio e campi è del tutto ingeneroso. Vedremo come si comporterà il successore. Radrizzani? Sarebbe il top, intendiamoci, ma ora dovrà far vedere che c'era la reale intenzione. Il 9 scade la sua offerta, ma la Salernitana si è iscritta 5 ore fa e non ci sarebbero i tempi tecnici. Legittimo voglia fare la squadra da zero magari cambiando anche staff tecnico, ma la burocrazia prevede almeno qualche settimana di assestamento utile anche a organizzare ritiro e mercato.

A tal proposito diciamo subito che è totalmente fuori luogo la scelta della Federazione di vietare operazioni di mercato tra Lazio e Salernitana. Se è stata riconosciuta totale estraneità di Lotito nei sodalizio granata, perchè non consentire alle due dirigenze di trattare per qualche calciatore? Perchè Casasola, Gondo, Cicerelli e Anderson (profili graditissimi allo staff tecnico) devono rinforzare le dirette concorrenti e non proseguire il lavoro avviato a Salerno un anno fa? Se la società avesse voluto agire furbamente, li avrebbe dirottati in prestito o a titolo definitivo prima dell'iscrizione del 28 giugno. E questo atteggiamento sportivo e trasparente meritava una considerazione diversa. Chissà che non possano esserci i tempi per rivedere questa clausola che danneggia la Salernitana che, in un colpo solo,perde dieci giocatori. Ora è tempo di spiegare con quali soldi si farà il mercato. Perchè il budget non è elevatissimo, ma c'è una rosa totalmente da rivoluzionare. Resteranno in pochi. Belec, Gyomber, Veseli, forse Mantovani, Capezzi, Di Tacchio e Djuric. Ci sarà anche Coulibaly, mentre una marea di giocatori rientrano dal prestito e vanno piazzati altrove. Non servono miliardi per fare squadre forti, Spezia docet, ma 3-4 elementi super per la categoria (in relazione all'obiettivo, ovviamente) vanno obbligatoriamente presi. Perchè il 31 dicembre il problema si riproporrà, stavolta senza proroghe di alcun genere. E solo con una Salernitana competitiva si attireranno eventuali investitori. Nota finale sulla serie A. Sicuramente questi 60 giorni hanno logorato mentalmente una piazza che non ha potuto godersi l'agognato traguardo. Ma, in fin dei conti, partecipare al campionato di massima serie certifica che la multiproprietà è sempre stato un falso problema e che, in fondo, a far "perdere tempo" è stata solo la scelta di Lotito di non cedere ma affidarsi al trust. In serie A si poteva andare e si potrà giocare, senza galleggiamenti, freni a mano e Della Valle avvistato in qualche albergo.Si colga l'occasione per trarre insegnamento da tutto quanto accaduto. Salerno e la provincia sono potenzialmente da palcoscenici europei, ma solo con l'unità d'intenti e l'isolamento degli improvvisati destabilizzatori si potrà mirare al raggiungimento della salvezza. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 07 luglio 2021 alle 23:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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