Dopo la partita contro lo Spezia che ha sancito la mancata qualificazione playoff, l'unico modo per garantire credibilità al percorso avviato un anno e mezzo prima era ripartire dalla stessa ossatura e indire una conferenza stampa utile a fare chiarezza e a illustrare i programmi. Invece è stato un susseguirsi di vicende che acuiscono il malcontento di una piazza che non era così disamorata e scettica nemmeno quando si rischiava di fallire un anno si e l'altro pure. Neanche 24 ore dopo il ko con i liguri frutto di una partita deludente ecco l'addio di Ventura, con tanto di video di Lotito che lo mandava a quel paese. Poi la scelta di Castori, uno esonerato due volte a Salerno nel 2008-09 e che a febbraio fece un gesto poco carino nei confronti di Salerno e della Salernitana. Successivamente la conferenza stampa prima organizzata e poi annullata, fino al giallo Lombardi (che ha saputo di essere convocato per il raduno tramite i giornali) e alla cessione di Akpro alla Lazio. Il miglior centrocampista della categoria doveva essere il primo riconfermato, invece sarà tesserato per la prima squadra di Lotito mentre tutti chiedono all'unanimità di staccare questo cordone ombelicale in parte vantaggioso, ma devastante sotto altri aspetti. Si ripartirà, dunque, ancora una volta da zero. Con ritorni che non sono molto graditi alla piazza, partenze di calciatori bravi, i primi rifiuti di gente che costa e la necessità di piazzare prima una decina di esuberi che costano, ma non "servono" alla causa.

Avere una società economicamente solida, un dirigente esperto che regga la pressioni, due presidenti che garantiscono un futuro e la B nella peggiore delle ipotesi resta una fortuna. Empoli e Frosinone, pur miliardarie grazie al paracadute, hanno fallito, la Cremonese ha rischiato la C e il Perugia grandi firme è retrocesso. Allo stesso tempo, però, il Pordenone e il CIttadella hanno giganteggiato e chi è stato promosso dalla Lega Pro parla apertamente e senza paura di doppio salto, grandi acquisti e investimenti miliardari. Ben venga un presidente che non si fa condizionare dalle richieste di una piazza che sarà credibile nella sua contestazione quando isolerà le anonime pagine facebook che son covo di frustrati o sedicenti professionisti dell'informazione fuori da ogni giro e che strumentalizzano il malcontento per vanagloria. Gente che non serve e che anzi fa danno. C'è, però, una maggioranza silenziosa che sta soffrendo, che dopo decenni in casa e in trasferta sta pensando davvero di disertare, che rivendica un'autonomia e non un legame sempre più evidente con la Lazio. Non sappiamo che campionato farà la Salernitana, siamo certi (o, almeno, speriamo) che l'addio di Akpro sarà compensato da innesti di valore superiore e non solo da chi è retrocesso col Trapani. Ora servono investimenti, senza se e senza ma.Non per vincere a tutti i costi, ma per dimostrare anche in B che "una società come questa non l'avete mai avuta". Ora i palloni ci sono e vivere del passato (quando l'obiettivo era vincere e ci si è riusciti alla grande) sta diventando anche abbastanza noioso. Che la notte porti consiglio e restituisca Akpro alla Salernitana. Primo tassello per riprendere la strada giusta dopo una falsa partenza. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 agosto 2020 alle 23:57
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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