Serviva un segnale, il segnale è arrivato. Non sappiamo i nuovi calciatori cosa potranno darci in termini di risultati, alcuni sono reduci da pregressa inattività e per altri c'è una carta d'identità che inizia a pesare. Tuttavia, con un budget ridotto e una squadra ultima in classifica, probabilmente non si poteva fare di più. E allora è giusto elogiare l'operato di un direttore generale che, con il suo carisma e la sua esperienza, non solo ha caricato a mille un ambiente sportivamente parlando depresso, ma ha anche messo a disposizione dell'allenatore una rosa quantomeno più completa. Non ce ne voglia nessuno, ma il precedente direttore sportivo ha speso quasi 30 milioni di euro per una difesa da oltre 100 gol subiti in 18 mesi nella quale il migliore era quel Gyomber arrivato dalla C nell'estate del 2020. Se pensiamo che, fino a qualche settimana fa, il terzetto Bronn-Lovato-Pirola, con Daniliuc prima alternativa, era quello potenzialmente titolare e che oggi possiamo goderci un campione del mondo col cavalluccio marino sul petto, allora è evidente la differenza. Anche negli atteggiamenti e nel modo di approcciarsi alla piazza e ai calciatori.
Sabatini, sulla propria pagina Instagram, lancia appelli di continuo ai tifosi affinché costituiscano il dodicesimo uomo in campo. Senza dimenticare il plauso pubblico a Candreva, talento di straordinario valore che ha ritrovato "garra" ed entusiasmo dopo un periodo di appannamento. Il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato, dopo l'addio burrascoso dell'estate 2022, pervade l'animo di ciascuno di noi: se in 20 giorni Sabatini è stato capace per due volte di stravolgere una rosa parlando con calciatori di livello top, figuriamoci cosa potrebbe accadere se avesse tre mesi a disposizione per operare a 360° e senza l'assillo della classifica. Ora, però, piangere sul latte versato non serve a nulla. Tuttavia conseguire un'altra salvezza miracolosa ricreerebbe un entusiasmo devastante e potrebbe permettere alla Salernitana di riprendere quel discorso bruscamente interrotto. Quanto all'attualità, sulla carta è un organico adatto per lottare fino alla fine. La difesa può passare da tallone d'Achille a punto di forza, a destra c'è stato un salto di qualità con Pierozzi e Zanoli, a centrocampo sono rimasti tutti e si è aggiunto un tassello valido come Basic e un Gomis tutto da scoprire, in avanti un Dia che se fa il Dia vale tutti gli attaccanti che sono stati accostati alla Salernitana. Certo, restiamo tutti con i piedi per terra: il -5 resta, mettere sotto tre squadre non sarà facile, da aprile in poi il calendario sarà tremendo e riteniamo che Udinese, Sassuolo e Lecce, per tanti motivi, non vadano considerate tra le squadre a rischio. Lo stesso Frosinone gioca bene, ha una buona squadra e non dovrebbe avere grosse problemi.
E' dunque lotta tra Salernitana, Cagliari, Verona ed Empoli: chi la spunterà? Secondo Inzaghi basterà vincerne sette, tutto sommato l'impresa non è impossibile e c'è una componente che può fare tanto: la tifoseria. Ieri c'è stato l'allenamento a porte aperte e ascoltare il coro "difendiamola questa serie A" mette i brividi, così come leggere i tanti post di incoraggiamento sulle pagine facebook dedicate alla Bersagliera. Tuttavia, anche stasera, l'Arechi sarà una cattedrale nel deserto. Intendiamoci: 17mila spettatori, di venerdì sera, per una squadra ultima in classifica è dato rilevante. Salerno, però, ha abituato a numeri ben diversi quando si giocano gare decisive. Forse non tutti hanno capito che oggi è la madre di tutte le partite e che ciascuna componente può incidere su prestazioni e risultati. E' tempo di trasformare il principe degli stadi in una bolgia, di trascinare la Salernitana, di cantare e spingere in tutti i settori. Poi ci sarà tempo per bilanci, analisi e critiche. C'è ancora un 5% di possibilità di coronare questo grande sogno, solo insieme l'utopia può tramutarsi in una splendida realtà. E allora forza Salernitana, prendiamoci questi tre punti con l'Empoli dell'ex Nicola (quello della prima salvezza, ma anche di un doppio esonero e degli 8 gol di Bergamo con Candreva terzino) e crediamoci fino alla fine.
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