La volata finale è iniziata ma non avendo scosse buone non si va da nessuna parte. E dunque cominciare a mettere quei mattoni che servono (o potrebbero servire) per la salvezza diventa indispensabile per questa Salernitana che nelle prossime tre gare, a cominciare dalla trasferta di Udine,  dovrebbe avere quella inversione di tendenza per risalire la china.

Certo 13 punti in 26 gare anche sotto il profilo psicologico non è che rappresentano il top. Il morale come si dice potrebbe essere sotto i tacchi, i tanti gol incassati (ben 53) non è che sono il biglietto da visita auspicato. Ma se si vuole arrampicarsi lassù in classifica bisogna anche cercare di segnare e in fase offensiva non è che la squadra riesca a fare molto. Tutt'altro.

Insomma tanti punti da chiarire nel momento in cui si affrontano le ultime dodici gare di campionato. Con questa classifica penalizzante spesso si dice che solo un miracolo sportivo potrebbe consentirti di tirarti fuori dalla situazione. E' vero ma in tante occasioni la squadra è apparsa quasi pronta a dare il massimo per poi inabissarsi come è accaduto nel mese di dicembre scorso quando il pareggio interno contro il Milan (2 a 2) e la successiva vittoria di Verona (0-1) ti consentirono quel rilancio subito frenato da sconfitte in serie. 

Ora bisogna tutti remare nella stessa direzione. Dare il massimo consentito, sperare che con un successo si possa emergere e dare fuoco alle polveri per un finale di campionato come se lo aspetta soprattutto il diggì Walter Sabatini che è ancorato a quel 5% di possibilità e da grande conoscitore del calcio quale è si augura quello che, al momento, sembra davvero un sogno: la salvezza.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 marzo 2024 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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