L'impatto con la serie A dopo ben 23 anni di assenza da questo campionato non è stato del tutto deludente per la Salernitana. Certo passare due volte in vantaggio contro il Bologna, accarezzare quel che a venti minuti dalla fine dell'incontro sembrava quasi realtà potrebbe, anzi, può lasciare l'amaro in bocca per quel finale che pochi si potevano aspettare ma la serie A è questa. Le certezze sono solo al termine dell'incontro, quando l'arbitro fischia, diceva Boskov grande tecnico e soprattutto conoscitore del torneo. Iniziare con una sconfitta il cammino di trentotto gare che si disputeranno potrebbe essere anche un handicap ma per la squadra granata etichettata Fabrizio Castori, un allenatore che alle difficili imprese è abituato, non lo è. Per tanti e svariati motivi. Innanzitutto perchè l'organico fin qui assemblato da Angelo Fabiani su indicazioni dello stesso Castori sulla carta non sembra inferiore a quelle sei, sette formazioni che lotteranno per evitare gli ultimi posti della classifica. E anche l'aggettivo coniato da un collega per etichettare la Salernitana in serie A non ci sembra corretto. Nessuna squadra, carissimo direttore, è impresentabile visto che il calcio non è una materia certa visto che ogni partita si deve giocare con le piccole che possono, perchè no? anche mettere in difficoltà le corazzate. Dunque nessuna fuga in avanti per nessuna squadra facendo umilmente anche osservare che il calcio è pur sempre uno sport. Dunque quelle certezze che vorrebbero le piccole in balia delle grandi mi sembra un concetto da non prendere in considerazione. Tutt'altro. Ma torniamo alla Salernitana che si appresta a l'esordio in casa del massimo campionato.

Contro la Roma di Mourinho domenica sera sarà grande festa all'Arechi che indosserà l'abito buono del primo giorno di scuola. Emozione a parte per tanti tifosi che con la corsa al biglietto hanno polverizzato tutti i ticket in poche ore, ci sarà davvero da divertirsi. Speriamo che il calcio come qualche autorevole collega ha etichettato la compagine di Castori possa mettere in difficoltà i giallorossi primi in classifica dopo una sola giornata. Poi ci saranno altri due giorni di campagna acquisti, la chiusura della sessione estiva del calciomercato, i probabili altri arrivi in maglia granata per puntellare ancor più questa rosa. Fabiani è dirigente di parola che nei suoi sette anni con la Salernitana ha fatto sempre bene, scrollandosi di dosso critiche assurde e remando solo e sempre per il bene del club. Come sta facendo ora con questa situazione intermedia, con questa società che non riesce a nascere, con i che si fidano ciecamente del suo operato avallando questi acquisti solo ed esclusivamente per il bene della Salernitana.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 agosto 2021 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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