È una Salernitana ancora troppo fragile quella vista nelle prime due partite di campionato. Fragile dal punto di vista mentale, fisico e tecnico al cospetto di avversari di livello decisamente alto. Qualcosa di buono si è già visto e la stagione è appena agli albori e nulla è perduto, i granata però hanno accusato in pieno il passaggio dalla serie B alla serie A. Le prime partite del campionato (non solo quelle della Salernitana) hanno dimostrato che c'è almeno una categoria di differenza tra le big e le squadre che devono lottare per la salvezza (4 gol li hanno presi i granata dalla Roma ma anche il Cagliari dal Milan e il Genoa dell'Inter, lo Spezia addirittura 6 dalla Lazio). Negli anni precedenti, tranne alcune eccezioni come Verona e Cagliari, chi è salito dalla B ha avuto poi grossissime difficoltà a salvarsi ed è retrocesso al primo colpo o dopo due anni. È complicatissimo riuscire a mantenere la categoria per chi proviene dal basso e non ha una proprietà economicamente forte alle spalle. Spesso le società sono tenute a smantellare e riformare completamente le proprie squadre per poter competere, con tutti i rischi che comporta il costruire una squadra daccapo. La Salernitana poi, oltre al problema di essere una neopromossa, ha dovuto affrontare tutta una serie di problematiche societarie e tecniche che hanno rallentato (per certi versi addirittura bloccato) la partenza della nuova stagione. Fermare trattative di mercato già partite per il rischio della mancata iscrizione, non poter acquisire giocatori della Lazio che erano già a Salerno lo scorso campionato, non avere una società alle spalle che dia tranquillità e fiducia potrebbero sembrare degli handicap di poco conto ma in realtà hanno inciso sulle prime partite e potrebbero incidere anche sul prosieguo della stagione. Non c'è nulla di compromesso ovviamente, con 36 partite ancora da disputare. Un paio di acquisti azzeccati, nelle ultime ore di mercato e la Salernitana può riuscire a competere con le altre 4-5 squadre che lotteranno per la salvezza. Arrivare a gennaio senza staccarsi troppo dalla zona salvezza potrebbe essere decisivo. Entro quel periodo dovrà necessariamente avvenire il tanto atteso passaggio di proprietà che potrà, di fatto, far ripartire la Salernitana. Perchè lavorare nelle condizioni in cui si trovano attualmente i granata, sia per lo staff tecnico che dirigenziale non è per nulla semplice.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 31 agosto 2021 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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