E' sicuramente comprensibile che una buona parte di tifosi si stia approcciando con scetticismo a questo sesto campionato di B targato Lotito-Mezzaroma. Troppo spesso è accaduto di partire alla grande per poi ritrovarsi fuori dai playoff a dicembre e a fine stagione. Altro discorso, però, è affermare senza prove che dietro questi cali ci siano,volontà architettate a tavolino di non vincere. Questo gruppo, in una settimana, riteniamo abbia guadagnato il rispetto e la stima di tutti. Anche dei più scettici che, prima o poi, questa benedetta distinzione tra maglia e società dovranno pur farla. Oggi la Salernitana giocava la terza gara in sette giorni, dopo aver affrontato un Vicenza riposato martedì sera e con qualche defezione importante. Sul pantano dell'Arechi chiunque si poteva accontentare dello 0-0 a 15-20 minuti dalla fine, invece abbiamo visto un atteggiamento a tratti esaltante e commovente. Tutti, nessuno escluso, hanno lottato per lo stesso obiettivo. Belec ha parato, la difesa ha annullato gli attaccanti avversari, Cicerelli ha vinto il duello con Pucino, Kupisz è tatticamente preziosissimo, gli attaccanti sono di livello quasi ineguagliabile per la categoria, Di Tacchio e Schiavone hanno caricato la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà incarnando lo spirito della gente e dell'allenatore. Già, Castori. Quello accolto con offese e scetticismo, ma che sin dal ritiro ha dimostrato di essere valore aggiunto. La sua Salernitana è atleticamente in forma, combatte su tutti i palloni, non tira mai indietro la gamba e finisce tutte le partite in attacco sciorinando, a tratti, un calcio pratico, veloce e fatto di verticalizzazioni.

La rosa, a nostro avviso, non è superiore a quella dell'anno scorso, la differenza la sta facendo il manico e il cuore. Quello che è mancato contro lo Spezia per intenderci. Che poi prima o poi arriverà una sconfitta e che la Salernitana non sia tra le più forti, sulla carta, è un altro discorso: a gennaio serviranno 2-3 tasselli di livello per ambire ai playoff, viceversa si rischia di essere l'eterna incompiuta...ma non certo per regolamenti che nulla vietano. Un plauso anche ai 500 presenti che, sfidando le intemperie, hanno ritrovato il profumo dell'Arechi esplodendo in uno spontaneo "fino alla fine Salernitana" non appena Anderson ha gonfiato la rete dimostrando che, se arrivano con la testa giusta, anche i laziali forti possono dare un contributo. Questa gente non è più innamorata degli assenti, sia chiaro, ma sarebbe opportuno far sentire a Castori e ai suoi combattenti quell'affetto di cui solo Salerno è capace. Senza credere a trattative inesistenti con potenziali imprenditori. Non è detto andremo in A. Ma se ciò non accadesse non sarà certo frutto di una volontà preconfezionata. Il gruppo, oggi, ha dimostrato di tenere alla maglia e sostenere che perdano apposta sarebbe una grave mancanza di rispetto.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 ottobre 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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