Eppur si muove. Con un legittimo sguardo al bilancio, con qualche perdita sanguinosa, ma con la consapevolezza di aver iniziato un nuovo corso non basato sulla mera gratitudine. Saremo tutti, a vita, profondamente legati al gruppo che ha salvato la Salernitana da una retrocessione che sembrava certa, ma De Sanctis ha detto la verità: se mantieni la categoria con uno 0-4 in casa, peggior attacco, peggior difesa e appena 31 punti (se non è minimo storico nell'era dei tre punti poco ci manca), evidentemente c'è tanto da cambiare. Porteremo sempre nel cuore capitan Djuric (per il quale forse andava fatto un ragionamento diverso, in verità), un difensore di prospettiva come Ranieri, Verdi e le sue esultanze "alla Tardelli" dopo i gol decisivi con Venezia e Cagliari, anche Kastanos, Ruggeri e Zortea che, pur con prestazioni altalenanti, accettarono Salerno in un momento storico di estrema difficoltà.

Su Ederson ci siamo espressi ancor prima che si chiudesse l'operazione con l'Atalanta: quando sei la Salernitana, affronti la A per la quarta volta in 103 anni e l'obiettivo è salvarsi "anche alla penultima giornata", è del tutto comprensibile che un calciatore forte ambisca a traguardi prestigiosi e che una proprietà voglia realizzare una plusvalenza. Alla fine, se Lovato dimostrerà di essere davvero quel difensore di grande prospettiva che un anno fa l'Atalanta pagò ben 11 milioni, si potrebbe trattare quasi di un affare. Ben vengano anche i Pirola e i Botheim, in un calcio dove i grandi nomi stentano mentre giovani bravi e affamati possono esplodere in una piazza calda come Salerno. Sul ritorno di Bonazzoli siamo fiduciosi: avesse detto no per motivi meramente economici, avremmo dovuto rivalutare quegli atteggiamenti così affettuosi e teneri nei confronti della tifoseria. E' vero che con i suoi gol ha dato un grosso contributo, ma è altrettanto vero che stava finendo nel dimenticatoio e che grazie alla Salernitana ha riacquisito una certa visibilità e credibilità. Ripartire da qui, in uno stadio che lo ama e con una squadra che praticherà un calcio di qualità e non basato sui lanci lunghi, potrebbe essere fondamentale per lui e siamo certi che Mancini, stante questa penuria di attaccanti italiani bravi, un pensierino lo farà.

Basta pessimismo, dunque, e aspettiamo fine agosto per giudicare i fatti. Certo, può essere un rischio puntare quasi esclusivamente su giovani di belle speranze che però non conoscono il calcio italiano, restiamo fortemente convinti che serva un difensore di grossa esperienza, un sostituto di Ederson all'altezza e un bomber da doppia cifra (oltre che Simy che, se rivitalizzato, può essere un vero e proprio nuovo acquisto) ma Iervolino non è stupido e sa bene che infrastrutture, settore giovanile, stadio di proprietà e marketing sono progetti che saranno apprezzati in pieno solo se accompagnati dai risultati sportivi. Magari riflettendo un po' sui prezzi obiettivamente alti degli abbonamenti e cercando di ponderare le dichiarazioni. L'inesperienza, mista all'eccesso d'entusiasmo, può portare a sbilanciarsi troppo e Salerno, piazza passionale ma che "non perdona", ha - quando vuole - ottima memoria.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 08 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Maurizio Grillo
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