Vox clamantis in deserto, letteralmente la voce di colui che grida nel deserto. E' forse questa la migliore locuzione che racchiude l'essenza di Franck Ribery, il campione francese che ieri ha vinto praticamente da solo la gara in terra lagunare. Nella trasferta di Venezia infatti FR7, da buon capitano e nel momento più buio della squadra, ha preso per mano i suoi compagni, si è caricato sulle spalle il peso di una ennesima sconfitta che inizia a paventarsi, e ha condotto i granata ad una vittoria insperata.

Troppo spesso finora l'ex viola ha infatti predicato nel deserto, come quando contro l'Atalanta pressava da solo i difensori del Gasp e chiamava al pressing i suoi compagni di reparto che, mediamente con 7-10 anni in meno, lo ignoravano completamente. Oppure come quando contro l'Empoli, nonostante sotto di quattro reti dopo una frazione di gioco, ha fatto capire ai suoi compagni molto più giovani ed inesperti che la maglia al novantesimo deve essere sempre sudata, qualunque sia il risultato del campo. O come quando, prima della gara col Venezia, ha parlato alla squadra da fratello maggiore, rasserenando gli animi e gli umori di una compagine sull'orlo del cedimento. E forse è stata proprio la sua tenacia e la sua voglia di non mollare a spronare il resto della squadra che ieri, finalmente, ha seguito le parole e i gesti dell'alieno francese. 

Un giocatore sopra le righe (ma questo già lo sapevamo) e soprattutto un trascinatore in grado di infiammare un ambiente già notoriamente caldo di suo. E non parliamo solo delle giocate che tutti conoscono: parliamo del suo modo di trascinare tutto ciò che è intorno a lui, compagni, tifosi, addetti ai lavori, di parte e non. Ribery è quel campione che ti porta a cena la squadra dopo una sconfitta per tenere alto il morale; Ribery è quel campione che resta in campo anche oltre il minutaggio a lui consentito per dare l'esempio; Ribery è quel campione che quando sbagli un passaggio, anche il più semplice, è sempre li pronto anche con uno sguardo a ridarti la fiducia ed a credere ancora in te.  

Avere Ribery in squadra è un lusso e non è da tutti. Saperlo valorizzare, ascoltare, seguire, invece deve esserlo. La piazza lo sa ed è già matta di lui: lo è da quando ha scelto Salerno e la Salernitana per dimostrare ancora una volta che un vero campione deve mettersi sempre in gioco, anche nelle sfide impossibili. E allora, con la speranza che la gara di ieri sia un monito per tutti, arriviamo a questo tanto atteso derby con il Napoli capolista con una certezza in più: quella di avere in campo un calciatore che può davvero traghettare questo gruppo verso quell'impresa che tutti noi ci auguriamo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 ottobre 2021 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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