Il turno infrasettimanale ha portato in dote in casa Salernitana il primo punto del campionato, utile più sul piano psicologico, in particolar modo per come è maturato, che su quello della classifica. Guardare la graduatoria dopo appena sei giornate appare esercizio alquanto inutile, specialmente considerando che i punti in classifica non rispecchiano quanto visto in campo in queste prime giornate. E' vero, i granata stanno pagando il ruolo di "matricola", come ribadito da Castori, e hanno manifestato diverse lacune, specialmente nella fase difensiva, ma a onor del vero la Salernitana, con un pizzico di fortuna e attenzione in più, poteva ritrovarsi almeno 3 o 5 punti in cascina, con le sconfitte di Bologna e contro l'Atalanta che gridano ancora vendetta per le ottime prestazioni sfoderate dalla squadra. 

Rimontare da 0-2 a 2-2 in un momento di simile difficoltà non è impresa da tutti, ecco perché il pareggio col Verona assume un significato ben più importante rispetto al punticino che ha smosso la classifica. La squadra, pur con tutti i suoi limiti tecnici, è viva e non ha perso il "cuore" che le ha permesso un anno fa la scalata in massima serie. Certo, a questi livelli, non può bastare da solo, ma serve che gli uomini di qualità prendano per mano questa squadra: Ribery ha già indossato i panni del leader, mentre il popolo granata aspetta i gol di Simy, i quali potranno essere fondamentali nella lotta per non retrocedere. Nervi saldi, testa bassa e pedalare, senza guardare la classifica, perché il discorso salvezza è lungo e si costruisce mattoncino su mattoncino. Forza Salernitana, devi crederci!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 settembre 2021 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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