Senza società, senza la possibilità di investire grosse risorse, senza l'appoggio della Lazio e con dieci calciatori potenzialmente riconfermati che un regolamento del tutto particolare e anonimo ha impedito di riportare a Salerno per ripartire dal blocco che ha vinto il campionato di B. Siamo stati i primi a bacchettare la dirigenza quando le cose non andavano bene e per alcune operazioni di mercato che abbiamo ritenuto sbagliate, ma l'onestà intellettuale  che ci contraddistingue impone di fare i complimenti al direttore sportivo Angelo Fabiani. Siamo pronti a leggere i soliti commenti stupidi, tra chi riproporrà il tormentone del "colluso" e chi dirà che siamo teneri per avere un accredito. Non ne abbiamo bisogno, le persone intelligenti giudicano i fatti e le opinioni in buona fede non possono essere orientate da simpatie ed antipatie. Vorremmo vedere anche il più navigato dei dirigenti che opera relazionandosi non con un presidente, ma con un amministratore unico che lavorava in Guardia di Finanza e due trustee, consapevole che la scadenza del 31 dicembre può essere un handicap per i calciatori e che in A c'è tale e tanta concorrenza che, in qualunque momento, può saltare in un secondo una trattativa portata avanti per settimane. Per una neopromossa che torna in massima serie dopo 23 anni sarebbe un lusso contare su un tandem d'attacco formato da Bonazzoli e Simy, senza dimenticare altri elementi giovani che, esplodessero, renderebbero la rosa alquanto interessante. Complimenti per Kechrida. Se migliorerà in fase difensiva può essere un giocatore di prospettiva di alto livello. Aggiungiamo anche che è stata avviata una collaborazione con l'Atalanta (non l'ultima arrivata), che Strandberg è Nazionale, che Obi ha 120 partite in A e una ventina in Europa e che Kastanos è stato uno dei calciatori più bravi della scorsa serie B. 

In attesa della ciliegina sulla torta (con Grassi, Gagliolo e una seconda punta alla Caprari sarebbe un mercato da 8) e che gente come Lassana Coulibaly entri in forma (e sarebbe "tanta roba"), possiamo dire che il giudizio positivo sulla Salernitana non nasce dalla gara vinta ieri in coppa Italia con un avversario di categoria inferiore, ma dalla strategia chiara portata avanti in queste settimane. Perchè avere slot liberi nella lista, buona parte del budget ancora a disposizione e una base già all'altezza delle dirette concorrenti è un qualcosa da non sottovalutare, soprattutto se rispetto alle altre sei partito in ritardo a causa del tormentone iscrizione. Ora mancano i tifosi. Abbiamo già detto che la linea degli ultras è condivisibile e che speriamo quanto prima di rivederli a Salerno. Aggiungiamo anche che i 2500 di ieri sera sono stati straordinari per passione, calore e trasporto emotivo: la vittoria è frutto anche del sostegno della gente. Ma, per una città come Salerno, è un flop giocare il primo match ufficiale in uno stadio così vuoto. Un allenatore come Castori, un gruppo granitico, un dirigente che opera tra mille difficoltà e la maglia granata meriterebbero una bolgia infernale. Solo rendendo un catino il campo amico si potrà raggiungere la salvezza. E, mantenuta la categoria e con l'avvento di una nuova proprietà, si potrebbe aprire un ciclo incredibilmente interessante. Stiamo volando con la fantasia? Forse. Ma con Simy e altri 2-3 tasselli la salvezza sarebbe tutt'altro che un miraggio. E già a Bologna non si può escludere il colpaccio.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 18 agosto 2021 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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